e presentata
in chiave parapsicologica
nel libero commento di
Giovanna Viva
Se guardi più lontano / tu vedrai / luci d'incanto, lievi / nella sera, / e il vento sussurrare / sentirai / da stella a stella, dolce / una preghiera. / Da stella a stella, sì, / là dove i sogni / si avvereranno nella / Vita Vera. / Se guardi più lontano / tu vedrai / che il giorno non si spegne / a prima sera; / non più cipigli torvi / di violenza, / sol Dio, Natura, Amor, / la Sua Potenza / Se guardi più lontano, / sentirai / un bacio dolce che / ti sfiora il viso, / mentre una voce, come / una carezza, / ti dice: «Amore, questo / è il Paradiso». / Allor venirti incontro / tu vedrai / persone care, tanto / tanto amate, / che mai credevi avresti / più incontrate, / e allora di sognare / crederai / il giardino più bello / delle fate. / Tante cose tu sai, / altre ne ignori; / che tu mortal non sei / ora lo intendi / ed il «perché» di ieri / sbianca il viso, / sol quel ricordo smorza / il tuo sorriso; / ma il giorno è immenso se / guardi lontano, / l'istante Celestiale / non ha fine, / nulla che segni il tempo / e il suo confine. |
«OVE VUOI CHE APPARECCHIAMO LA PASQUA?» dissero i Discepoli. «QUANDO VOI SARETE ENTRATI IN CITTÀ, INCONTRERETE UN UOMO CHE PORTA UNA BROCCA COLMA D'ACQUA».
Ecco: il tempo è giunto e, in verità, dopo duemila anni di esperienze, che hanno impresso una spinta evolutiva alla Coscienza e alla Intelligenza dell'umanità, noi siamo infine pervenuti nella CASA DI COLUI CHE PORTA UNA BROCCA COLMA D'ACQUA, antico simbolo dell'Era dell'Acquario.
Oggi, il passaggio del nostro Sole dal Segno dei Pesci in quello dell'Acquario è un fatto astronomico, rilevabile da un qualsiasi Osservatorio.
Il passaggio da una Costellazione a quella successiva è chiaramente riconosciuto dalla Bibbia.
Cinquemila anni fa, al tempo dell'Esodo, gli Ebrei, malgrado la Terra fosse passata dall'influsso dell'Era del Toro a quello dell'Era dell'Ariete, dimentichi del «nuovo» insegnamento messo in atto ad opera delle Intelligenze che operavano a bordo della «NUVOLA», (quella che noi, oggi, chiamiamo «DISCO VOLANTE»), si prostrarono in adorazione dinanzi al VITELLO D'ORO, che simboleggiava il ciclo in cui il Sole era stato nel precedente Segno del Toro. Era bastato che Mosé si assentasse dal campo per 40 giorni, durante i quali dimorò nella «NUVOLA» che stazionava sul monte Sinai, per ricevere le famose Tavole della Testimonianza, perché gli Ebrei si costruissero un «Vitello d'Oro» da adorare e ringraziare, per averli tratti dalla schiavitù d'Egitto.
In seguito alla venuta di Cristo, gli Ebrei caddero nello stesso errore, rifiutando di accettare il Suo insegnamento, che si sviluppava sotto l'influsso dell'Era dei Pesci; ciò accadde perché essi erano ancora sotto l'influsso energetico del precedente Segno dell'Ariete o «Caprio», come risulta dall'insegnamento del «Caprio Espiatorio», contenuto nel Vecchio Testamento.
Accadde che essi non vollero riconoscere che il Cristo era venuto a porre fine alla Disperazione Ebraica, la quale, col passaggio del Sole dall'Ariete nei Pesci, era giunta al suo apice e doveva, come religione, scomparire.
Il Cristo, perciò si presentò agli Ebrei quale loro Messia, scaturito dalla razza ebraica.
«...E TU BETLEHEM EFRATA, SEI PICCOLA TRA LE MIGLIAIA DI GIUDA, MA DA TE USCIRÀ COLUI CHE SARÀ DOMINATORE IN ISRAELE...»,
come scrisse nella sua profezia il Profeta Michea, al capitolo V, versetto 2.
Col rifiuto di accettare il Cristo quale Messia gli Ebrei, come razza, sono rimasti simbolicamente e praticamente nel Segno dell'Ariete, il «Capro Espiatorio». In senso simbolico, essi devono passare ancora nel Segno dell'Acquario; se non lo riconosceranno, rinnoveranno il loro antico errore, che consiste nel non aver voluto seguire il processo evolutivo della razza umana.
Quando, XX secoli fa, lungo le vie della Palestina, il Cristo disse: «NESSUNO VIENE AL PADRE SE NON PER MEZZO MIO» ... (Giovanni 14:6), Egli intese avvertire il popolo ebreo della necessità evolutiva della umana Coscienza di "raddrizzare i sentieri", per poter pervenire ai Piani Evolutivi Superiori. Non solo, ma con tali parole Egli predisse l'Opera che sarebbe stato chiamato a compiere nella successiva Era dell'Acquario, nell'Era, cioè, della RIUNIONE DELLA COSCIENZA degli uomini, in virtù del Disegno architettato dalla Creativa Mente di Dio.
«IO SONO LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA» Egli disse.
E, in verità, Cristo fu Colui che operò con incondizionato Amore e devota Coscienza per il collegamento, durante l'Era dei Pesci, fra l'umanità e le gerarchie Spirituali che presiedono all'ordine evolutivo della Coscienza del Pianeta.
Tempo verrà, quindi, che l'umanità, divenuta più intelligente, preferirà ricercare il Regno di Dio per via mistica, scientifica, in tal modo, la vita teologica, edificatrice di molti dogmi limitativi che hanno condotto l'umanità su falsi sentieri, propinando ad essa molte fallaci interpretazioni del Disegno Divino, gradatamente scomparirà.
Il Cristo, dunque, ritornerà; è che il Suo tempo già bussa impetuosamente alla nostra porta ed è vero, infine, che Egli sta venendo non soltanto per i Cristiani, bensì per l'Oriente e per l'Occidente.
«SICCOME IL LAMPO ESCE DI LEVANTE E APPARE FINO A PONENTE, TALE SARÀ LA VENUTA DEL FIGLIUOL DELL'UOMO» (Matteo 24:27).
È questo il tempo del ritorno del Cristo, il tempo della Luce del vero Amore, che non ha mai fine.
La comprensione dell'Amore infinito non ha niente a che fare con l'istruzione terrestre. Un professore, che pensa di poter disconoscere Dio nei fatti materiali della vita, non ha alcuna possibilità di inserirsi positivamente nell'esistenza del Nuovo Millennio; ma, se un semplice contadino analfabeta opera nel rispetto della Legge d'Amore, egli sarà salvato; per questo i Fratelli del Cielo ci dicono:
«NON VENIAMO DAI NOSTRI MONDI PER PARLARE ALLA INTELLIGENZA DEL FRATELLO DELLA TERRA, MA PER PARLARE ALLA SUA COSCIENZA. ORA NON È PIÙ TEMPO DI FILOSOFIE, MA È TEMPO DI REALTÀ. E LA REALTÀ È DESOLAZIONE; È L'AGONIA DELLA TERRA.
Affratellatevi, unitevi gli uni agli altri, in Amore e Carità nella Luce della Verità, che si rivela alfine ai vostri cuori anelanti di Cristica pace. Noi, i vostri fratelli di altri mondi, siamo al vostro fianco con tutto il nostro universale amore e tutta la nostra fraterna dedizione. Sia pace nei vostri cuori».
Il Loro messaggio di Amore e di Conoscenza è quello del Cristo. Dice il Signore: «Avverrà, negli ultimi giorni, che io spanderò del mio Spirito su ogni uomo. Io farò apparire prodigi su in cielo e segni giù in Terra... allora chi avrà invocato il nome del Signore sarà salvo» (Atto degli Apostoli 2:1721).
Cristo disse: «CHI HA OCCHI PER VEDERE VEDA CHI HA ORECCHI PER UDIRE ODA». Ed oggi, dopo migliaia d'anni di cammino evolutivo, l'uomo è corredato di un sufficiente quoziente d'intelligenza idonea a consentirgli la necessaria apertura mentale per l'assimilazione di determinati concetti di natura universale.
Rileggendo ciò che è stato detto duemila anni fa da Gesù Cristo circa gli "ultimi giorni" e la "Fine dei Tempi", noi troviamo chiaramente una descrizione del mondo ai nostri giorni e di una terribile guerra distruttiva, seguita dall'atterraggio massiccio di Esseri provenienti dallo Spazio, nonché dell'evoluzione di una parte dell'Umanità.
In tutto il mondo, migliaia di uomini hanno interpretato i «segni» del Cielo e sono stati oggetto di «sondaggio animico» ad opera delle Creature Celesti, dotate di qualità sensoriali derivanti loro dai poteri dello Spirito; essi sono stati scelti, perché costituissero un anello di collegamento tra i fratelli della Terra e i Fratelli del Cielo.
Nel mondo intero, pertanto, sono sorti dei Centri per la ricezione e la divulgazione dei messaggi dei Fratelli dello Spazio, annunzianti l'operazione di soccorso futura. Questa operazione, iniziata ormai da decenni, va sotto il nome di «Legame Universale», o «La Seconda Venuta del Cristo».
È questo, sulla Terra, il superiore Grado di Coscienza che, tra il Bene e il Male, ci consente di elevarci lungo l'ascesa dirupata, che porta a Dio.
Cristo, dunque, duemila anni fa, prevede l'attuale «TEMPO DELLA FINE», con le sue catastrofi planetarie, i suoi disastri e la disperazione dell'umanità, che sempre più invoca un Ordine Nuovo, sotto il Segno della GIUSTIZIA, dell'AMORE e della FRATELLANZA. Il Cristo sapeva che, al tempo della Grande Crisi e della Tensione Finale, l'umanità stessa avrebbe invocato il Suo ritorno; questa umanità, che percorre le vie dell'autodistruzione, è giunta oggi all'Era dell'Acquario, nell'attesa dell'imminente gran giorno del Risveglio.
Proposizione e invocazione; Antipurgatorio le quattro stelle apparizione di Catone e suo colloquio con Virgilio Virgilio cinge Dante di energia benefica
Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, 3 che lascia dietro a sé mar sì crudele;Purgatorio Canto II
Antipurgatorio: sulla spiaggia dell'isola arrivo dell'angelo nocchiero sbarco di nuove anime che cantano il salmo In exitu Israel de Aegypto Casella nuova apparizione di Catone
Già era 'l sole a l'orizzonte giunto lo cui meridian cerchio coverchia 3 Ierusalèm col suo più alto punto;Purgatorio Canto III
Antipurgatorio: sulla spiaggia dell'isola Dante e Virgilio riprendono il cammino paura di Dante di essere stato abbandonato da Virgilio Manfredi
Avvegna che la subitana fuga dispergesse color per la campagna, 3 rivolti al monte ove ragion ne fruga,Purgatorio Canto IV
Antipurgatorio: primo balzo salita faticosa per Dante sosta sul primo balzo natura del Purgatorio le anime dei negligenti
Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virtù nostra comprenda 3 l'anima bene ad essa si raccoglie,Purgatorio Canto V
Antipurgatorio: secondo balzo ripresa della salita le anime dei negligenti "per forza morti" Jacopo del Cassero Buonconte da Montefeltro Pia de' Tolomei
Io era già da quell'ombre partito, e seguitava l'orme del mio duca, 3 quando di retro a me, drizzando 'l dito,Purgatorio Canto VI
Antipurgatorio: secondo balzo altri negligenti "per forza morti" dubbio di Dante circa l'efficacia dei suffragi dei vivi Sordello apostrofe di Dante all'Italia e a Firenze
Quando si parte il gioco de la zara, colui che perde si riman dolente, 3 repetendo le volte, e tristo impara;Purgatorio Canto VII
Antipurgatorio: Sordello e la valletta dei principi Sordello addita ai poeti le anime di vari monarchi
Poscia che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre e quattro volte, 3 Sordel si trasse, e disse: «Voi, chi siete?».Purgatorio Canto VIII
Antipurgatorio: la valletta dei principi due angeli guardiani della valletta i tre poeti scendono nella valletta Nino Visconti la biscia messa in fuga dagli angeli
Era già l'ora che volge il disio ai navicanti e 'ntenerisce il core 3 lo dì c'han detto ai dolci amici addio;Purgatorio Canto IX
Davanti alla porta del Purgatorio: sogno di Dante e suo risveglio Virgilio spiega a Dante il suo sogno l'angelo portiere incide con la punta della spada sette P sulla fronte di Dante l'angelo apre la porta del Purgatorio entrata dei due poeti
La concubina di Titone antico già s'imbiancava al balco d'oriente, 3 fuor de le braccia del suo dolce amico;Purgatorio Canto X
Prima cornice: superbi (la loro pena è di dover stare rannicchiati, sotto gravi pesi) esempi d'umiltà le anime dei superbi
Poi fummo dentro al soglio de la porta che 'l mal amor de l'anime disusa, 3 perché fa parer dritta la via torta,Purgatorio Canto XI
Prima cornice: superbi le anime dei superbi recitano il Pater Omberto Aldobrandeschi Oderisi da Gubbio Provenzan Salvani
«O Padre nostro, che ne' cieli stai, non circunscritto, ma per più amore 3 ch'ai primi effetti di là sù tu hai,Purgatorio Canto XII
Prima cornice: superbi esempi di superbia punita l'angelo dell'umiltà, guardiano della prima cornice, cancella una P dalla fronte di Dante salita alla seconda cornice degli invidiosi
Di pari, come buoi che vanno a giogo, m'andava io con quell'anima carca, 3 fin che 'l sofferse il dolce pedagogo.Purgatorio Canto XIII
Seconda cornice: gli invidiosi sono coperti da ruvido cilicio ed hanno gli occhi serrati, come cuciti da fil di ferro Sapia da Siena
Noi eravamo al sommo de la scala, dove secondamente si risega 3 lo monte che salendo altrui dismala.Purgatorio Canto XIV
Seconda cornice: invidiosi Guido del Duca e Rinieri da Calboli corruzione generale della Valle dell'Arno decadenza mortale dei Romagnoli esempi d'invidia punita
«Chi è costui che 'l nostro monte cerchia prima che morte li abbia dato il volo, 3 e apre li occhi a sua voglia e coverchia?».Purgatorio Canto XV
Seconda cornice: invidiosi l'angelo della carità Virgilio chiarisce a Dante un dubbio circa la possibilità o l'impossibilità della comunanza dei beni tra gli uomini arrivo alla terza cornice degli iracondi
Quanto tra l'ultimar de l'ora terza e 'l principio del dì par de la spera 3 che sempre a guisa di fanciullo scherza,Purgatorio Canto XVI
Terza cornice: iracondi: Marco Lombardo: sua spiegazione delle cause della corruzione del mondo
Buio d'inferno e di notte privata d'ogne pianeto, sotto pover cielo, 3 quant'esser può di nuvol tenebrata,Purgatorio Canto XVII
Terza cornice: iracondi esempi d'ira punita l'angelo della mansuetudine arrivo alla quarta cornice degli accidiosi
Quarta cornice: sosta forzata dei poeti per il sopraggiungere della notte Virgilio spiega a Dante la teoria dell'amore e l'ordinamento morale del Purgatorio
Ricorditi, lettor, se mai ne l'alpe ti colse nebbia per la qual vedessi 3 non altrimenti che per pelle talpe,Purgatorio Canto XVIII
Quarta cornice: accidiosi (devono correre continuamente per la cornice) Virgilio spiega a Dante la natura dell'amore e cosa sia il libero arbitrio gli accidiosi esempi di sollecitudine l'abate di San Zeno esempi di accidia punita Dante si addormenta
Posto avea fine al suo ragionamento l'alto dottore, e attento guardava 3 ne la mia vista s'io parea contento;Purgatorio Canto XIX
Quarta cornice: accidiosi sogno di Dante la femmina balba risveglio e ripresa del cammino l'angelo della sollecitudine Virgilio spiega a Dante il significiato del sogno arrivo alla quinta cornice degli avari e prodighi
Quinta cornice: avari e prodighi stanno bocconi per terra, in dimensione animale papa Adriano V
Ne l'ora che non può 'l calor diurno intepidar più 'l freddo de la luna, 3 vinto da terra, e talor da SaturnoPurgatorio Canto XX
Quinta cornice: avari e prodighi esempi di povertà e di liberalità Ugo Capeto esempi di avarizia punita il terremoto e il Gloria intonato da tutte le anime del Purgatorio
Contra miglior voler voler mal pugna; onde contra 'l piacer mio, per piacerli, 3 trassi de l'acqua non sazia la spugna.Purgatorio Canto XXI
Quinta cornice: avari e prodighi apparizione di Stazio, che spiega ai poeti la causa del terremoto Stazio e Virgilio
La sete natural che mai non sazia se non con l'acqua onde la femminetta 3 samaritana domandò la grazia,Purgatorio Canto XXII
Quinta cornice: avari e prodighi l'angelo della giustizia nuovo colloquio di Stazio e Virgilio arrivo alla sesta cornice dei golosi
Sesta cornice: golosi l'albero della vita esempi di temperanza
Già era l'angel dietro a noi rimaso, l'angel che n'avea vòlti al sesto giro, 3 avendomi dal viso un colpo raso;Purgatorio Canto XXIII
Sesta cornice: golosi (soffrono la fame e la sete e sono paurosamente dimagriti) Forese Donati e suo colloquio con Dante
Mentre che li occhi per la fronda verde ficcava io sì come far suole 3 chi dietro a li uccellin sua vita perde,Purgatorio Canto XXIV
Sesta cornice: golosi Forese Bonagiunta Orbicciani: Dante gli spiega la poetica del dolce stil novo predizione di Forese l'albero della scienza del bene e del male esempi di golosità punita l'angelo della temperanza salita verso la settima cornice
Né 'l dir l'andar, né l'andar lui più lento facea, ma ragionando andavam forte, 3 sì come nave pinta da buon vento;Purgatorio Canto XXV
Tra la sesta e la settima cornice Stazio spiega la generazione del corpo umano, la creazione dell'anima, la sua infusione nel corpo, la sua vitalità dopo la morte del corpo e la formazione delle ombre
Settima cornice: lussuriosi esempi di castità
Ora era onde 'l salir non volea storpio; ché 'l sole avea il cerchio di merigge 3 lasciato al Tauro e la notte a lo Scorpio:Purgatorio Canto XXVI
Settima cornice: lussuriosi esempi di lussuria punita Guido Guinizzelli Arnaldo Daniello
Mentre che sì per l'orlo, uno innanzi altro, ce n'andavamo, e spesso il buon maestro 3 diceami: «Guarda: giovi ch'io ti scaltro»;Purgatorio Canto XXVII
Settima cornice: lussuriosi l'angelo della castità Dante deve passare attraverso le fiamme un angelo li invita a salire prima che annotti per la scala che conduce al Paradiso terrestre Dante, Virgilio e Stazio si coricano sui gradini della scala sogno di Dante, suo risveglio e ripresa della salita Virgilio si congeda da Dante
Sì come quando i primi raggi vibra là dove il suo fattor lo sangue sparse, 3 cadendo Ibero sotto l'alta Libra,Purgatorio Canto XXVIII
La foresta e il fiume Lete Matelda spiega a Dante l'origine del vento, la virtù generativa e la natura dei due fiumi, il Lete e l'Eunoè
Vago già di cercar dentro e dintorno la divina foresta spessa e viva, 3 ch'a li occhi temperava il novo giorno,Purgatorio Canto XXIX
Lungo le rive del Lete la luce e il canto la mirabile processione i sette candelabri e seniori i quattro animali, il carro e il grifone, i sette personaggi tuono e fermata del corteo
Cantando come donna innamorata, continuò col fin di sue parole: 3 'Beati quorum tecta sunt peccata!'.Purgatorio Canto XXX
Paradiso terrestre apparizione di Beatrice e scomparsa di Virgilio rimprovero di Beatrice a Dante gli angeli cantano parole di compassione per Dante altri rimproveri di Beatrice
Quando il settentrion del primo cielo, che né occaso mai seppe né orto 3 né d'altra nebbia che di colpa velo,Purgatorio Canto XXXI
Paradiso terrestre rimproveri di Beatrice a Dante pentimento e confusione di Dante immersione nel Lete per opera di Matelda Beatrice si toglie il velo dal volto
«O tu che se' di là dal fiume sacro», volgendo suo parlare a me per punta, 3 che pur per taglio m'era paruto acro,Purgatorio Canto XXXII
Paradiso terrestre la processione torna indietro con Dante, Stazio e Matelda l'albero della Scienza dove il grifone lega il carro rifiorire dell'albero sonno e risveglio di Dante e sua meraviglia per la scomparsa del grifone e della processione vicende simboliche del carro: l'aquila, la volpe, il drago, la trasformazione del carro in mostro, la meretrice e il gigante
Tant'eran li occhi miei fissi e attenti a disbramarsi la decenne sete, 3 che li altri sensi m'eran tutti spenti.Purgatorio Canto XXXIII
Paradiso terrestre salmodia spiegazioni di Beatrice su ciò che Dante ha visto e sua profezia Dante si purifica bevendo l'acqua del fiume Eunoè Dante è «puro e disposto a salire alle stelle»
'Deus, venerunt gentes', alternando or tre or quattro dolce salmodia, 3 le donne incominciaro, e lagrimando;
Spostandosi con le frecce che troverete all'interno dei Canti e che significano:
Chiarificazioni Purgatorio
Chiarificazione precedente
Chiarificazione seguente
è possibile una lettura alternativa della Commedia attraverso le seguenti chiarificazioni e quelle riportate nell' Inferno e nel Paradiso
Dopo l'epopea funesta del terrestre esilio, il Paradiso ci attende...
«Il Paradiso ci attende» ...
L'uomo, quale signolo e quale collettività sovente si è trovato di fronte a un bivio: ANNIENTAMENTO o SUPERIORE COSCIENZA? in ciò sta la quintessenza dell'amletico interrogativo: «ESSERE O NON ESSERE?», intuita da un esimio filosofo e iniziato.
Tutto ciò è particolarmente evidente oggi, poiché L'ORA PRESENTE propone alla Vita, corredata da intelligenza e da coscienza, un Bilancio CONSUNTIVO GLOBALE, in vista dell'imminente Grande Salto Dimensionale.
È evidente che una simile «rifenerazione» nelle strutture portanti della Vita, impone una selezione qualitativa interagente in tutte le specie viventi di ogni Regno, ivi compreso l'Uomo.
Tale selezione è ora in atto.
Nel contesto umano, appaiono già da un certo tempo alcuni personaggi, che sono pervenuti ad una chiara visione di quanto si va maturando nel Mondo e, più consapevolmente o meno, essi uniformano la loro opera, elaborando le loro idee e conoscenze, necessarie a forgiare «l'Uomo Nuovo» con la sua «Nuova Civiltà e Cultura».
In questo caso, essi attingono direttamente dai GENI SUPERVISORI e divengono, così, dei veri e propri "strumentiCATALIZZATORI" del nuovo Piano di conoscenza e coscienza umana.
Questi strumenticatalizzatori, sparsi un po' dovunque nel mondo, non sono facilmente compresi da chi è ancora complessato da elucubrazioni mentali, rese stantìe dai pregiudizi stessi che le alimentano e che frenano ogni genere di progresso inteso in senso universale. Sovente vengono segnati a dito ed emarginati da chi si ritiene detentore e depositario di ogni genere di verità e di conoscenza. Ma è inevitabile che la loro opera sia destinata a segnare il passo dell'Evoluzione nelle strutture dell'umano Sapere, affinché questo non solo sia di ausilio all'uomo, ma lo proietti verso nuove frontiere che riveleranno l'arcano ruolo che egli riveste nell'universo.
Tuttavia, verso il Gran Giorno ci ha sospinti la nostra storia, ma dobbiamo essere noi a costruirne le premesse, in qualità di protagonisti attivi, e non più di spettatori inerti.
Così che anche noi, dalla santa onda
rifatti sì come piante novelle,
rinnovellati da novella fronda
sarem disposti a salire alle stelle.