La Commedia ­ Inferno
di Dante Alighieri

[Dante]

alla luce della
Filosofia Cosmica

e presentata
in chiave parapsicologica
nel libero commento di

Giovanna Viva

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PRESENTAZIONE

Dante reincarnatosi sulla Terra, che definisce: «selva oscura», teme di essere coinvolto dagli errori terrestri che egli raffigura nelle diverse fiere che poste dinanzi a lui gli sbarrano il passo.
Quando egli invoca l'aiuto del Cielo, riceve il primo contatto con un Essere superiore vivente «extra­Terra», al di fuori, cioè, della dimensione terrestre. In costui Dante riconosce Virgilio che fu suo maestro in vite precedenti e lo prega di aiutarlo. Virgilio lo rassicura dicendogli che lo avrebbe protetto, essendo egli stato inviato sulla Terra da Beatrice, la quale dall'Aldilà lo ama e soffre per averlo visto da Lassù addolorato e abbisognevole di aiuto. Gli dice che lo avrebbe portato alla conoscenza di Verità Divine così che anche lui, pervenendo alla Verità delle Leggi Cosmiche, che regolano il Cammino della Vita nell'Universo, avrebbe a sua volta potuto illuminare la mente degli uomini attraverso un Divino Messaggio.

Virgilio accompagna Dante nelle diverse dimensioni indicandogli il cammino che la materia dovrà percorrere attraverso il tempo e lo spazio per operare il «Grande Ritorno» a Dio. Essa dovrà appalesarsi tante volte sulla Terra quante ne occorrono allo Spirito per saturarsi di tutte le esperienze del «polo negativo» della Creazione. Questo darà all'anima la COSCIENZA del suo eterno esistere in senso assoluto ed infinito. Virgilio gli dimostra come ogni reincarnazione apporterà allo Spirito un bagaglio di esperienze in virtù delle quali la manifestazione umana si sensibilizzerà sempre più per sintonizzarsi progressivamente con i valori del Polo Positivo Spirituale: DIO.

Il viaggio di Virgilio e Dante comincia dal primo gradino della «Scala dell'Evoluzione», che è il Regno Minerale, dove le anime autodistruttesi per il «GRAN RIFIUTO» di proseguire sull'unico Cammino Divino, dopo essere ricadute in «SECONDA MORTE» nell'Increato, ricominciano da zero un'altra vita in un nuovo nucleo cellulare in formazione.

Dal Regno Minerale esse vanno, gradino per gradino, lungo la Scala dell'Evoluzione, dove in un continuo alternarsi di energia vitale, e sempre più affinando la grossolana materia, passano alla rinascita nel Regno Vegetale e continuando a spiritualizzare le strutture energetiche, giungono alla Dimensione Animale­Umana.

Così il viaggio procede nella conoscenza di Verità Universali.

Virgilio dimostra come tutte le cose create vivano di vita biofisica e astrofisica e come le anime dei minerali, vegetali e animali soffrano, amino, percepiscano. Anche queste creature hanno un'anima in evoluzione che come l'anima umana deve vivere il grande Respiro dell'Eternità.

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Inferno ­ Canto I

Proemio: la selva oscura ­ il colle ­ le tre fiere ­ apparizione di Virgilio ­ il veltro ­ inizio del viaggio

       Nel mezzo del cammin di nostra vita
     mi ritrovai per una selva oscura,
   3 ché la diritta via era smarrita.

Inferno ­ Canto II

Proemio: invocazione ­ incertezza di Dante ­ conforto di Virgilio ­ Dante rinfrancato segue Virgilio

       Lo giorno se n'andava, e l'aere bruno
     toglieva li animai che sono in terra
   3 da le fatiche loro; e io sol uno

Inferno ­ Canto III

Antinferno: la porta dell'Inferno ­ gli ignavi: il gran rifiuto ­ Pilato? ­ Celestino V? ­ Caronte ­ L'increato

       Per me si va ne la città dolente,
     per me si va ne l'etterno dolore,
   3 per me si va tra la perduta gente.

Inferno ­ Canto IV

Cerchio primo: il Regno Minerale dopo l'Increato ­ Regno Vegetale ­ Dante e Virgilio incontrano i sommi poeti antichi ­ il nobile castello degli spiriti magni

       Ruppemi l'alto sonno ne la testa
     un greve truono, sì ch'io mi riscossi
   3 come persona ch'è per forza desta;

Inferno ­ Canto V

Cerchio secondo: Minosse ­ Francesca da Rimini e Paolo Malatesta ­ La violenta bufera

       Così discesi del cerchio primaio
     giù nel secondo, che men loco cinghia
   3 e tanto più dolor, che punge a guaio.

Inferno ­ Canto VI

Cerchio terzo: golosi ­ Cerbero ­ le anime dei golosi ­ Ciacco e la sua profezia ­ Virgilio parla del Giudizio universale

       Al tornar de la mente, che si chiuse
     dinanzi a la pietà d'i due cognati,
   3 che di trestizia tutto mi confuse,

Inferno ­ Canto VII

Cerchio quarto: La ridda degli avari e degli spreconi ­ Virgilio spiega cosa sia la fortuna ­ Lo Stige ­ La belletta negra

       «Pape Satàn, pape Satàn aleppe!»,
     cominciò Pluto con la voce chioccia;
   3 e quel savio gentil, che tutto seppe,

Inferno ­ Canto VIII

Cerchio quinto: iracondi e accidiosi ­ Flegiàs; traversata dello Stige ­ Filippo Argenti ­ la città di Dite

       Io dico, seguitando, ch'assai prima
     che noi fossimo al piè de l'alta torre,
   3 li occhi nostri n'andar suso a la cima

Inferno ­ Canto IX

All'entrata della città di Dite ­ paura di Dante ­ le tre Furie ­ l'intervento del messo celeste Cerchio sesto: eretici ­ Gli eretici giacciono entro tombe infuocate

       Quel color che viltà di fuor mi pinse
     veggendo il duca mio tornare in volta,
   3 più tosto dentro il suo novo ristrinse.

Inferno ­ Canto X

Cerchio sesto: eretici ­ Farinata degli Uberti e Cavalcante de' Cavalcanti

       Ora sen va per un secreto calle,
     tra 'l muro de la terra e li martìri,
   3 lo mio maestro, e io dopo le spalle.

Inferno ­ Canto XI

Cerchio sesto: eretici ­ Dante e Virgilio sostano presso l'avello di papa Anastasio II

       In su l'estremità d'un'alta ripa
     che facevan gran pietre rotte in cerchio,
   3 venimmo sopra più crudele stipa;

Inferno ­ Canto XII

Cerchio settimo: violenti
Girone primo: violenti contro il prossimo nella persona e negli averi ­ il Minotauro ­ Flegetonte ­ i centauri ­ tiranni, omicidi, assassini e ladroni
I violenti contro il prossimo sono immersi nel Flegetonte e vengono saettati dai centauri

       Era lo loco ov'a scender la riva
     venimmo, alpestro e, per quel che v'er'anco,
   3 tal, ch'ogne vista ne sarebbe schiva.

Inferno ­ Canto XIII

Cerchio settimo: violenti
Girone secondo: violenti contro se stessi (suicidi) e contro le proprie cose (scialacquatori) ­ la selva dei suicidi ­ le Arpie ­ Pier della Vigna ­ gli scialacquatori ­ Lano da Siena e Giacomo da Sant'Andrea ­ un fiorentino suicida

       Non era ancor di là Nesso arrivato,
     quando noi ci mettemmo per un bosco
   3 che da neun sentiero era segnato.

Inferno ­ Canto XIV

Cerchio settimo: violenti
Girone terzo: violenti contro Dio nella persona (bestemmiatori) ­ il sabbione infuocato e la pioggia di fuoco ­ Capaneo ­ il veglio di Creta ­ i fiumi infernali
I bestemmiatori giacciono distesi sotto la pioggia di fuoco

       Poi che la carità del natio loco
     mi strinse, raunai le fronde sparte
   3 e rende'le a colui, ch'era già fioco.

Inferno ­ Canto XV

Cerchio settimo: violenti
Girone terzo: violenti contro Dio nella natura (sodomiti) ­ Brunetto Latini ­ altri sodomiti della schiera di ser Brunetto
I sodomiti devono correre divisi in schiere sotto la pioggia di fuoco

       Ora cen porta l'un de' duri margini;
     e 'l fummo del ruscel di sopra aduggia,
   3 sì che dal foco salva l'acqua e li argini.

Inferno ­ Canto XVI

Cerchio settimo: violenti
Girone terzo: sodomiti ­ Guido Guerra ­ Tegghiaio Aldobrandi ­ Jacopo Rusticucci ­ la cascata del Flegetonte ­ Virgilio getta nell'abisso la corda di Dante ­ ascesa di Gerione

       Già era in loco onde s'udìa 'l rimbombo
     de l'acqua che cadea ne l'altro giro,
   3 simile a quel che l'arnie fanno rombo,

Inferno ­ Canto XVII

Cerchio settimo: violenti
Girone terzo: violenti contro Dio nella natura (sodomiti) e nell'arte (usurai) ­ Gerione ­ gli usurai ­ discesa al cerchio ottavo in groppa a Gerione
Gli usurai siedono sotto la pioggia di fuoco

       «Ecco la fiera con la coda aguzza,
     che passa i monti, e rompe i muri e l'armi!
   3 Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza!»

Inferno ­ Canto XVIII

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia prima: ruffiani e seduttori ­ Venedico Caccianemico ­ Giasone
Bolgia seconda: adulatori ­ Alessio Interminelli ­ Taide

       Luogo è in inferno detto Malebolge,
     tutto di pietra di color ferrigno,
   3 come la cerchia che dintorno il volge.

Inferno ­ Canto XIX

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia terza: simoniaci ­ papa Niccolò III ­ invettiva di Dante contro i papi simoniaci

       O Simon mago, o miseri seguaci
     che le cose di Dio, che di bontate
   3 deon essere spose, e voi rapaci

Inferno ­ Canto XX

Cerchio ottavo: fraudolenti ­ divulgatori del falso ­ dogmatizzatori di Divin concetti
Bolgia quarta: Anfiarao ­ Tiresia ­ Manto ­ Virgilio parla dell'origine di Mantiva ­ Euripilo ­ Michele Scotti ed altri

       Di nova pena mi conven far versi
     e dar matera al ventesimo canto
   3 de la prima canzon ch'è d'i sommersi.

Inferno ­ Canto XXI

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia quinta: barattieri ­ la fossa di pece bollente ­ un anziano lucchese ­ i Malebranche ­ Virgilio e Malacoda ­ Dante e Virgilio scortati da dieci diavoli

       Così di ponte in ponte, altro parlando
     che la mia comedìa cantar non cura,
   3 venimmo; e tenavamo il colmo, quando

Inferno ­ Canto XXII

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia quinta: barattieri ­ Ciampolo di Navarra ­ zuffa di diavoli ­ Dante e Virgilio proseguono i cammino senza la scorta dei diavoli

       Io vidi già cavalier muover campo,
     e cominciare stormo e far lor mostra,
   3 e talvolta partir per loro scampo;

Inferno ­ Canto XXIII

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia sesta: ipocriti ­ Dante e Virgilio inseguiti dai Malebranche ­ entrata nella sesta bolgia ­ gli ipocriti e le loro cappe rance ­ i frati godenti Catalano e Loderingo ­ Caifa ­ il ponte rotto

       Taciti, soli, sanza compagnia
     n'andavam l'un dinanzi e l'altro dopo,
   3 come frati minor vanno per via.

Inferno ­ Canto XXIV

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia settima: profezia di Virgilio ­ faticosa salita di Dante e Virgilio sull'argine e ripresa del cammino sul ponte della settima bolgia ­ i ladri e la terribile stipa di serpenti ­ Vanni Fucci e la sua profezia

       In quella parte del giovanetto anno
     che 'l sole i crin sotto l'Aquario tempra
   3 e già le notti al mezzo dì sen vanno,

Inferno ­ Canto XXV

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia settima: ladri ­ Vanni Fucci ­ il centauro Caco ­ le metamorfosi di cinque fiorentini: Agnello Brunelleschi, Buoso Donati, Puccio Sciancato, Cianfa Donati e Francesco Cavalcanti

       Al fine de le sue parole il ladro
     le mani alzò con amendue le fiche,
   3 gridando: «Togli, Dio, ch'a te le squadro!»

Inferno ­ Canto XXVI

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia ottava: consiglieri fraudolenti ­ apostrofe di Dante contro Firenze ­ salita sul ponte dell'ottava bolgia ­ le fiamme dell'ottava bolgia ­ Ulisse e Diomede ­ Ercole

       Godi, Fiorenza, poi che s'e' sì grande,
     che per mare e per terra batti l'ali,
   3 e per lo 'nferno tuo nome si spande!

Inferno ­ Canto XXVII

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia ottava: consiglieri fraudolenti ­ Guido da Montefeltro ­ Malatestini ­ Bonifacio VIII

       Già era dritta in sù la fiamma e queta
     per non dir più, e già da noi sen gia
   3 con la licenza del dolce poeta,

Inferno ­ Canto XXVIII

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia nona: seminatori di discordie ­ Maometto e Alì ­ Pier da Medicina ­ il tribuno Curione ­ Mosca de' Lamberti ­ Bertram dal Bornio

       Chi poria mai pur con parole sciolte
     dicer del sangue e de le piaghe a pieno
   3 ch'i' ora vidi, per narrar più volte?

Inferno ­ Canto XXIX

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia nona: seminatori di discordie ­ Geri del Bello
Bolgia decima: falsari ­ i falsari di metalli (alchimisti): Griffolino e Capocchio

       La molta gente e le diverse piaghe
     avean le luci mie sì inebriate,
   3 che de lo stare a piangere eran vaghe.

Inferno ­ Canto XXX

Cerchio ottavo: fraudolenti
Bolgia decima: falsari ­ i falsari di persona: Gianni Schicchi e Mirra ­ i falsari di moneta: maestro Adamo ­ i falsari di parola: la moglie di Putifarre e Sinone ­ baruffa tra Sinone e maestro Adamo ­ Dante rimproverato da Virgilio

       Nel tempo che Iunone era crucciata
     per Semelè contra 'l sangue tebano,
   3 come mostrò una e altra fïata,

Inferno ­ Canto XXXI

Tra l'ottavo e il nono cerchio ­ il pozzo dei Giganti ­ Nembrot, Fialte, Anteo ­ Dante e Virgilio sono calati da Anteo al nono cerchio

       Una medesma lingua pria mi morse,
     sì che mi tinse l'una e l'altra guancia,
   3 e poi la medicina mi riporse;

Inferno ­ Canto XXXII

Cerchio nono: traditori
Zona prima: Caina ­ i conti degli Alberti, Mordrec, Focaccia de' Cancellieri, Sassol, Mascheroni, Camicione de' Pazzi
Zona seconda: Antenora ­ Bocca degli Abati, Buoso da Duera, Tesauro de' Beccheria, Gianni de' Soldanieri, Gano, Tebaldello Zambiasi, il conte Ugolino e l'arcivescovo Ruggeri

       S'ïo avessi le rime aspre e chiocce,
     come si converrebbe al tristo buco
   3 sovra 'l qual pontan tutte l'altre rocce,

Inferno ­ Canto XXXIII

Cerchio nono: traditori
Zona seconda: Antenora ­ il conte Ugolino e l'arcivescovo Ruggeri ­ apostrofe di Dante contro Pisa
Zona terza: Tolomea ­ frate Alberigo, Branca Doria

       La bocca sollevò dal fiero pasto
     quel peccator, forbendola a'capelli
   3 del capo ch'elli avea di retro guasto.

Inferno ­ Canto XXXIV

Cerchio nono: traditori
Zona quarta: Giudecca ­ Lucifero ­ Giuda, Bruto e Cassio ­ Virgilio e Dante scendono lungo i fianchi villosi di Lucifero confitto nel centro della Terra, oltrepassato il quale risalgono per uno stretto passaggio ­ "E quindi uscimmo a riveder le stelle"

       «Vexilla regis prodeunt inferni
     verso di noi; però dinanzi mira»,
   3 disse 'l maestro mio «se tu 'l discerni».

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CHIARIFICAZIONI

Spostandosi con le frecce che troverete all'interno dei Canti e che significano:

[Chiarificazioni Inferno] Chiarificazioni Inferno
[Chiarificazione precedente] Chiarificazione precedente
[Chiarificazione seguente] Chiarificazione seguente

è possibile una lettura alternativa della Commedia attraverso le seguenti chiarificazioni e quelle riportate nel Purgatorio e nel Paradiso [da realizzare]

Scala dell'Evoluzione ­ Canto I
si volse a retro a rimirar lo passo ­ Canto I ­ v. 26
non vuol che 'n sua città per me si vegna ­ Canto I ­ v. 126
lo Vas d'Elezione ­ Canto II ­ v. 28
di quel ciel ch'ha minor li cerchi sui ­ Canto II ­ v. 78
un tumulto il qual s'aggira sempre in quell'aura sanza tempo ­ Canto III ­ v. 29­30
L'annientamento ­ Canto III
il gran rifiuto ­ Canto III ­ v. 60
tutti convegnon qui d'ogne paese ­ Canto III ­ v. 123
d'infanti e di femmine e di viri ­ Canto IV ­ v. 30
non basta perché non ebber battesmo e non adorar debitamente a Dio ­ Canto IV ­ v. 35­38
L'arca dell'Alleanza ­ Canto IV
pute la terra che questo riceve ­ Canto VI ­ v. 12
giusti son due, e non vi sono intesi ­ Canto VI ­ v. 73
l'angelica tromba ­ Canto VI ­ v. 95
ripiglierà sua carne e sua figura ­ Canto VI ­ v. 98
La Fortuna ­ Canto VII ­ v. 67­96
due fiammette ­ Canto VIII ­ v. 4
con piangere e con lutto, spirito maladetto, ti rimani ­ Canto VIII ­ v. 37­38
Eritón cruda che richiamava l'ombre a' corpi sui ­ Canto IX ­ v. 23­24
menando la sinistra innanzi spesso ­ Canto IX ­ v. 83
Come considerare la Divina Legge del Karma ­ Canto IX
coi corpi che là sù hanno lasciati ­ Canto X ­ v. 12
morte per forza e ferute dogliose ­ Canto XI ­ v. 34
per diverse schiere ­ Canto XI ­ v. 39
Il peccato Sodomitico ­ Canto XI
sì che vostr'arte a Dio quasi è nepote ­ Canto XI ­ v. 105
La meretrice ­ Canto XIII ­ v. 64
si convertì quel vento in cotal voce ­ Canto XIII ­ v. 92
Non vi è leggenda che non abbia storia ­ Canto XIV
quando piangea, vi facea far le grida ­ Canto XIV ­ v. 102
de' duri margini ­ Canto XV ­ v. 1
Un amen non saria potuto dirsi ­ Canto XVI ­ v. 88
Tosto verrà di sovra ciò ch'io attendo ­ Canto XVI ­ v. 121­122
Gerione ­ Canto XVII ­ v. 1­15
Malebolge ­ Canto XVIII ­ v. 1­18
che spezzate averien ritorte e strambe. Qual suole il fiammeggiar de le cose unte ­ Canto XIX ­ v. 27­28
Anfiarao ­ Min Oxsa ­ Canto XX
Caino e le spine ­ Canto XX
Omai non sia feruto ­ Canto XXI ­ v. 87
Mille dugento con sessanta sei ­ Canto XXI ­ v. 113
né nave a segno di terra o di stella ­ Canto XXII ­ v. 12
In quella parte del giovanetto anno... ...ma poco dura a la sua penna tempra ­ Canto XXIV ­ v. 6
L'espiazione delle trasformazioni chirurgiche ­ Canto XXV ­ v. 46­78
di tante fiamme tutta risplendea ­ Canto XXVI ­ v. 31
Ulisse ­ Le Colonne d'Ercole: dov'Ercule segnò li suoi riguardi ­ Canto XXVI ­ v. 108
Il Sole Genetico ­ Canto XXVI ­ v. 127­129
quando n'apparve una montagna, bruna... ­ Canto XXVI ­ v. 133
Maometto ­ Canto XXVIII ­ v. 31
che miglia ventidue la valle volge ­ Canto XXIX ­ v. 9
e altro è da veder che tu non vedi ­ Canto XXIX ­ v. 12
Non credo ch'a veder maggior tristizia fosse in Egina ­ Canto XXIX ­ v. 58­59
I cerchi di energia ­ Canto XXX
Conseguenze dell'ira sui corpi sottili ­ Canto XXX
Natura... ...assai fé bene per tòrre tali essecutori a Marte ­ Canto XXXI ­ v. 49­51
Briareo e Anteo ­ Canto XXXI ­ v. 97­102
i son tal vicino ­ Canto XXXIII ­ v. 15
Conte Ugolino ­ Canto XXXIII
Paralleli Karmici fra Lincoln e Kennedy ­ Canto XXXIII
I vessilli infernali ­ Canto XXXIV ­ v. 1
Lo 'mperador del doloroso regno... ...e più con un gigante io mi convegno ­ Canto XXXIV ­ v. 28­30
S'el fu sì bel com'elli è ora brutto ­ Canto XXXIV ­ v. 34
quand'io vidi tre facce ­ Canto XXXIV ­ v. 38
e la terra... per paura di lui fé del mar velo ­ Canto XXXIV ­ v. 123

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E questa prima parte della "Commedia" è finita...
E tu stanco viandante del pianeta Terra nell'affannosa eterna ricerca della grande Verità, fermati e pensa.
Questa mia visione insolita potrebbe un giorno manifestarsi la rivelazione dell'enigmatico verbo del Poeta.

Boccaccio ed io:
Eccoci giunti alla fine dell'inferno della commedia umana, così come a Colui che essendo Infinito piacque dare per legge a tutte le cose mondane aver fine.
Ma quantunque cessata sia la pena non perciò è la memoria fuggita dei benefici già ricevuti datimi da Coloro che, per benevolenza da Loro a me portata, erano gravi le mie fatiche.
Per non parere ingrata ho promesso a me stessa di voler dare, in quel poco che per me si può, in cambio di ciò che io ricevetti. Ma se non a Coloro che aiutarono me, ai quali per lor senno o per loro buona ventura non abbisogna prestare alcun alleggerimento, e quantunque il mio alleggerimento o conforto possa essere ai bisognosi assai poco, non di meno a me pare quello doversi più tosto porgere dove il bisogno apparisse maggiore, sia perché più utilità vi farà e sia perché vi sia caro avuto.
A chi negherà questo, il mio conforto, per piccolo che possa essere, a utile consiglio, così come avvenuto nei tempi antichi, nei tempi moderni leggeranno. E in quelle cose mostrate potranno pigliare in quanto potranno conoscere quello che sia da fuggire e quello che sia da seguire. Il che, se avviene che voglia Iddio che così sia, all'Amore ne renderanno grazie e sia questo Amore una richiesta d'aiuto per l'alleggerimento della nostra pena nel mondo.

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Purgatorio | Paradiso

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