«Niente può nascere dal nulla. Nessuna cosa può essere se manca la causa dell’essere, la mente che pensa, forma e crea. È vero, che non si può né amare né odiare ciò che non si conosce, ciò che non si è rivelato all’umana intelligenza. Solo la conoscenza scaturente dalle sperimentazioni, dall’impatto con la verità, consente all’uomo di prendere coscienza di quanto deve amare e di quanto deve odiare, di ciò che si deve accettare e di ciò che si deve rifiutare. Il bene e il male, il positivo e il negativo, si rivelano attraverso l’onnipresente legge "causaeffetto".
In verità, se solo uno o più uomini ha sperimentato quali effetti produce la causale guerra, tutta l’umanità dovrebbe senza remore amare ed accettare la pace, rifiutando decisamente la guerra. Questa regola è validissima per tutti gli altri aspetti sperimentativi che danno all’uomo la possibilità di discernere il bene dal male, l’incorruttibile dal corruttibile, il positivo dal negativo. Si dice che errare è umano, ma è anche vero, che perseverare nell’errore è diabolico. Gli uomini ancora oggi e malgrado le ripetute esperienze negative con gli effetti storicamente conosciuti, si ostinano a perseverare nell’errore lasciando cadere nell’oblio il richiamo impellente di ristrutturare, e con maggiore coscienza e saggezza, quei valori esistenziali che spogliano la vita di ogni essere umano da tutto ciò che negativamente lo aggredisce e lo rende succube del male. Colui che ha sperimentato che cosa produce l’odio non può non amare. La verità rende libero l’uomo e lo proietta verso un migliore destino. Il male non deve mai essere fine a se stesso: sarebbe un imperdonabile errore che priva l’uomo di far suo il bene.
Non pensate di poter sfuggire alla legge di causaeffetto. Non vi illudete di potervi liberare dal guardiano che sorveglia il vostro Karma: non vi illudete. "Ciò che seminate, raccoglierete"; ciò che raccoglierete istruirà il destino del vostro domani. Quello che farete agli altri, un domani gli altri lo faranno a voi: di questo siatene certi. Non pensate di poter sfuggire a questa legge. No! Pensate e meditate. Sarete voi i giudici delle vostre azioni; sarete voi che sceglierete le prove per purgare le vostre colpe. Non tutti coloro che patiscono tribolazioni patiscono per caso: "Il caso non esiste". Chi uccide non può non essere ucciso; chi ruba non può non essere derubato e chi odia non può non essere odiato.
Una vita vissuta giustamente non può non avere il premio della felicità e della pace da Dio. Se lavorerai per gli altri, un domani gli altri lavoreranno per te, e se solleverai gli altri, è inevitabile che un domani tu venga sollevato. È legge di causaeffetto. È la giustizia di Dio. L’industria bellica del vostro pianeta è la sola unica responsabile che impedisce pace e sano progresso. Il mostruoso colosso della violenza può sopravvivere solo senza pace e senza concordia, senza giustizia e senza amore. Questa è la verità che non riuscite a fare vostra. A noi è concesso notare, nitidamente, il barbaro egoismo che impera in questo commercio di morte e di distruzione».
È concesso anche di rivelare quanta apatia e quanto disinteresse fermenta nei popoli desiderosi di pace, ma incapaci di farla vivere, restii ad imporla a coloro che nutrono l’interesse della guerra, della discordia, dell’odio, delle ideologie d’urto per realizzare situazioni idonee ai loro immensi profitti. L’industria della morte lavora e guadagna, anteponendo al bene supremo della pace dei popoli il terrore degli ordigni infernali, il potere di una scienza diabolica dispensatrice di genocidi e di miserie.
Una perniciosa incompatibilità tra le esigenze cosmofisiche e cosmodinamiche del pianeta e le nefaste attività dell’uomo che lo abita. Esiste, anche se poco conosciuto, un ordine che regola una reciproca assistenza evolutiva tra Micro e Macro, tra essere che incarna l’intelligenza e la Luce Onnicreante che strutturizza il continuo divenire dell’essere cosmico. Esiste anche una intravalicabile legge di causaeffetto, sempre onnipresente e sempre attiva, capace di proporre mutamenti là dove le cause sono in opposizione con le esigenze della natura cosmica. Lo stimolo che sollecita un mutamento scaturisce dagli effetti che l’ordine cosmico respinge, perché contrari al suo equilibrio, non tollerabili dall’ordine creativo.
La logica cosmica è questa!