hide random home http://www.videosoft.it/nonsoloufo/um_abfal.htm (Internet on a CD, 07/1998)

ABBIAMO FALLITO!

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Lasceremo che qualcuno, un giorno, possa redigere un rapporto finale riguardante la lenta, atroce agonia di una civiltà istruita da esseri resi schiavi e vinti dalla morte?
Tutto il male che l’uomo di questo pianeta edifica con esplosioni di vibrazioni negative derivanti da odio, guerre, giochi di potere, inquinamento naturale, droga di ogni valore di vita con l’inganno e la smemoratezza, produce disquilibri potentissimi che partono come radiazioni di energia astrale negativa verso ogni direzione, colpendo uomini, natura elementare, natura planetaria, universo intero; e questa disarmonia produce catastrofi che si ritorcono sull’uomo stesso amplificando l’odio reciproco, distruzioni ecologiche naturali, ritorsioni da influssi solari e stellari. Di questo libero arbitrio, l’uomo ne ha abusato, ne ha fatto la genesi di ogni sofferenza, terrificante! Questo dolore in cui viviamo, dunque, non viene da fuori, ma da noi stessi, ciechi alle conseguenze delle nostre azioni. L’unico modo per evitare l’errore è quello di sviluppare la saggezza discriminante per sapere cosa è male e decidere di non farlo. Un male che combatte un altro male non crea bene.
Impareremo a volerci bene nel bene quando impareremo a volerci bene nel male, perché vinceremo il male solo quando impareremo che il male non esiste perché non è fine a se stesso.
Se per i princìpi universali conta la fratellanza, chi ha diritto di vietare ad altri i progetti di vita personali articolati nel bene comune? Non ci ha dimostrato, fra l’altro, la storia che proprio tra gli emarginati vi sono le più fervide intelligenze? Ogni individuo è protagonista unico di un’espressione della Intelligenza Universale e ha da fornire agli altri un "quid" di esperienze e collaborazione.
In un tutto Uno, può esservi mai una verità a se stante, distaccata?
Vi può essere mai un pianeta che decida di andarsene per i fatti suoi? O un uomo che pensi qualcosa che non esiste? O un’azione che non abbia cause e conseguenze nell’economia creativa, o nella memoria del "nulla si distrugge"? E chi è a governare tutto questo? Il Principio dell’Onnipresente, che attraverso i suoi astrali collaboratori arriva ad ogni singola manifestazione vivente. E come vogliamo chiamarla, la spiegazione, scientifica o religiosa? Perché crediamo che possa esistere una spiegazione senza l’altra? Allora, quest’uomo, che non esisterebbe se non fosse l’ )+( Solare a fecondare il Pianeta Terra e questa ad alimentarlo con i regni minerale, vegetale e animale, chi ha per Padre e Madre? Vogliamo chiamare Cristo questo progenitore che può definirsi anche il Genio Solare, la Via, la Vita, la Verità? Senza di Lui esisteremmo noi? Questa accozzaglia di umanoidi terrestri persevera nel rimescolare la stessa minestra di politiche, stupide invenzioni all’ordine del momento così come la moda, la musica, la domenica... propinate da menti colme di droghe fanatiche. Ma io sono certo che nell’animo della nuova generazione cova una coscienza talmente diversa e libera che parlare di rivoluzione è nulla in confronto al potenziale di rivolta verso questa stupidità, gretta e presuntuosa. Questa è la vera apocalisse, ancor più grave di ogni guerra atomica o disastro naturale planetario. "Lasciate che i pargoli vengano a me. Dei bambini è il Regno dei Cieli". E di quale Cielo parlava o profetizzava il Cristo, Maestro unico, unica politica di vita possibile, unica filosofia? "Quando l’occhio tuo ti è di scandalo, cavalo e gettalo via! e se la tua mano ti è di scandalo, tagliala!" È questo il Gesù della pietà in cui credono questo branco di umanoidi diabolici?
Ecco l’Anticristo: è l’animalità incosciente, la forza involuta dell’uomo rimasto animale, e questa forza si serve del denaro, lo manipola, lo usa per distruggere la legge del principio: "Ama il prossimo tuo come te stesso!" Questa umanità è condannata! Così come una vecchia costruzione va rasa al suolo per rifare la nuova.
Se pensate che non sia così, ditemi:
ubbidire alle leggi di vita comunitaria morale è possibile? Eliminare armi? Eliminare denaro? Se non risolviamo questo, come possiamo affacciarci allo studio del perché della vita, alla conoscenza delle leggi universali per vivere una dimensione umana che la disubbidienza ci offusca chiamandola Utopia?
Lo scetticismo avvolge le torpide menti degli amanti del dubbio e dell’ignoranza, dei dissacratori dei Geni di tutti i tempi.
«Siete sempre ostili alla verità! La verità non è comoda inquilina per voi terrestri! La verità minaccia le vostre turpitudini, scopre i vostri misfatti e gli occulti mestieri che esercitate per rendere infelice e dolorosa l’esistenza del prossimo.
La croce è stata innalzata sul Golgota per paura della verità, per timore di essere scoperti e di perdere il dominio sulle anime e sulle menti. La verità avrebbe reso libero dalla schiavitù il mondo intero. Ma ricordate, la verità l’avete solo ostacolata, non vinta. Presto, molto presto, essa si rivelerà con potenza e gloria dispensando ad ognuno quanto si merita. Porterà con sé la pace aureolata dal sommo bene della giustizia affinché ogni spirito vivente abbia ad essere giudicato secondo le sue opere e affinché ogni ordine sia ristabilito secondo la volontà dell’Altissimo Signore del Cielo e della Terra».
La dura e travolgente tragedia di una umanità agonizzante si è scatenata. I giorni bui annunciati da chi presiede il diritto della vita e la manifestazione di tutte le cose visibili, si appalesano come un manto caliginoso gravido di funesti destini. La morte raccoglie, giornalmente, gli ultimi respiri di esistenze stroncate dalla resuscitata violenza della bestia assetata di sangue e di distruzione. L’Intelligenza dell’uomo vacilla e le coscienze divengono fredde, insensibili, incapaci di far prevalere pietà, amore e spirituale commozione. Inizia così il "grande olocausto", la totale perdizione di tutti i valori umanitari elaborati in millenni e millenni di storica epopea. Una civiltà in declino, logorata da una follia autodistruttiva selvaggia e violenta. "Stiamo vedendo e stiamo toccando". Anche questo è stato annunciato. Ma questo non toglie che, nei programmi in cui Dio ha immesso questo campo di esperienze umane, l’uomo stesso non possa scegliere la migliore, la più veloce. Se allora sentiamo sopra ogni altra sensitività la sofferenza, per cui meditiamo solo attraverso la legge del dolore, perché non cerchiamo di abbattere questa condanna sbrigandoci a mettere in pratica le leggi della gioia universale? Se non produrremo più ciò che fa male, la conseguenza potrà essere solo l’evoluzione del bene e tale sarebbe appena la base di partenza per la vita nella vera dimensione che aspetta l’uomo oltre questo confine che lo imprigiona: oltre l’odio, oltre l’ignoranza, oltre il dolore, verso la gnosi infinita, verso la proiezione per cui è nato.
Perché aspettare?
Le anime sante dei milioni di neonati e bambini che muoiono di supplizi, di fame, di violenza, sono le anime risorgenti della nuova generazione che metterà in ginocchio gli assassini. Ubbidienza, solo ubbidienza sarà la parola d’ordine che proporrà la consolazione di chi ha riposto le proprie opere nel cuore della volontà Vera Cristiana: ubbidienza ai comandamenti dove non vi è traccia di perdono, ove nulla viene cancellato, perché ognuno è maturo e sa, e porterà con sé la croce della rosa o della condanna.
Gesù dice: «Perché vi costernate e avvilite? Vi ho insegnato la via, la verità, la vita. Vi ho lasciato le leggi che fanno lievitare la pace, la giustizia, l’amore, la fratellanza. Vi ho insegnato ad avere pietà per chi grida aiuto e stende le mani con il cuore trafitto di disperazione. Vi ho detto di dare acqua a chi ha sete e pane a chi ha fame. Di nutrire nei vostri cuori la bontà, vi ho insegnato la verità che vi fa liberi. Sapete quello che dovete fare: FATELO!»
Per quanto tempo ancora vi lascerete recidere inermi nella apocalisse della intelligenza, perché non avete mai tentato durante la vostra vita, di vincere maya, l’ignoranza, l’illusione?
La follia esasperata egoista del "carpe diem" votata al consumismo come se ognuno avesse il proprio cielo, ossigeno, terra, i propri fenomeni naturali, e potesse odiare la terra e l’acqua del vicino. Nasce così la prevaricazione che sia grossolana o sottile, ma pur sempre odio, e non amore fraterno. Altra gravissima catarsi della situazione mentale è il proliferare di ogni sorta di nuove interpretazioni di filosofia divina come se Dio fosse a nostra immagine e la vita fosse nostra creazione, nelle catene di nostri concetti.
Questa disubbidienza alle leggi universali è il fallimento ultimo dell’homo­sapiens.
Fragili, in questo marasma, come riusciremmo, con la coltre caliginosa dei nostri istinti a riconoscere se veramente qualche Angelo si manifesta per tenderci la mano? Siamo drogati, perché i nostri sentimenti, il nostro Io, l’espressione dell’Intelligenza sono marci. Chi è l’uomo? Dove è l’uomo? Quali sono i bassi istinti e gli alti istinti? Cosa intenderemmo per "ecologia spirituale"? Mangiamo l’uva ma non sappiamo essere come il grappolo d’uva. Il novello Satana è il mostro edificato dall’uomo, è il sonno, è il piacere di perdere la battaglia dell’amore per cui siamo nati, è quella faccia di bronzo che impallidirà di stupore solo quando si troverà di fronte al momento finale in cui non ci sarà più il tempo di chiedere perdono a se stessi. Il nero pascolo della morte riporterà l’equilibrio per l’ecologia umana, per ricostruire ognuno nel proprio pianeta, nella propria scuola di vita, con i propri orizzonti universali, coinvolti ancora fra le pietre a cercare il sentiero delle stelle. Ali di piombo sono ancora le nostre poesie e chimere di carbone le nostre fantasie, lontane, tanto lontane dal paradiso del sacrificio e della speranza.

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