Come si deve concepire una comunità di figli coscienti in Dio, secondo Adoniesis

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Nessuno è superiore e nessuno è inferiore. Il più piccolo sia il più grande e il più grande sia il più piccolo. L’armonia delle anime deve sempre sprigionare la generosità dell’uno verso l’altro affinché tutti siano come le api laboriose. Il bene istintivo sia sempre curato ed ogni cosa sia sempre al suo giusto posto secondo la regola della Legge Universale: "copri il tuo posto con altruistico amore ­ pensa meno a te stesso e di più agli altri". L’ordine scaturisce dall’armonia ed ambedue sono risultanti di evoluzione spirituale. L’osservazione dell’ordine e di quanto deriva da questo equilibrio è necessario se si vuole raggiungere la perfetta armonia psicofisica della comunità. Dove regna il caos, la mollezza, l’indifferenza e l’incapacità, regna pure l’intolleranza ed anche l’insoddisfazione. Deve esistere un muto e reciproco valore di fraterna collaborazione, spontaneo, scevro da ogni formalismo di casta, di razza e di religione. La comunità dei "Figli coscienti in Dio" è vivificata da tutto ciò che produce il "Bene per il Bene".

ADONIESIS

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