Dalla rivista "Frontiera russa"

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da: "Umanità dove vai?" ­ di Orazio Valenti

Dalla rivista "Frontiera russa", articolo di Oleg Platanov del gennaio 1992, alcune frasi di Grigorij Rasputin:

S’imbatteva anche in bestie feroci, cui diceva: Quanto ho non è mio, ma tutto è di Dio. Prendete da me ed io vi darò con gioia, felice di esservi di aiuto. Pare che gli chiedessero: "Da dove vieni, che hai mai?" Io sono un uomo mandato a voi come amico e votato a Dio.

"e ti assalgono pesanti ricordi di persecutori stranieri pensa che oggi il tormento è maggiore: il fratello va contro il fratello e non si riconoscono i propri. L’offesa prende il sopravvento. Sono sicuro che oggi le corone sono più vicine alla faccia di Dio, il quale ci dice che quando il figlio va contro il padre e il fratello contro il fratello, si avvicina la fine...".

"O quale ingegno, quale disgrazia! La coscienza parla a tutti, senza lingua, della propria insufficienza. Tutti devono guardare a lei. Lì nessun peccato può essere nascosto né essere coperto sotto terra. Lì qualunque peccato è come un colpo di cannone. Tutti lo sanno..."
"La folla ha sempre fame di prodigi, ma non si accorge che ogni momento si compie il prodigio più grande: la nascita dell’uomo".
"Vi sono molti popoli diversi e tutti intelligenti secondo il loro spirito, ma in loro come in tutte le nazioni non c’è né fede né amore. Con loro è necessario essere cortesi, essi non comprendono, ma guardano al tuo amore come ad un fenomeno raro. E quando noi facciamo testimonianza al cielo, essi ci guardano con amore, il loro viso si trasfigura e ora parlano di profeti. Sono molto intelligenti ma non hanno fede. È estremamente necessario parlare con loro non di fede, ma di amore. Salvali, Dio! Non bisogna criticare e testimoniare della grandezza della nostra fede, ma anzitutto predisporli e quindi seminare attentamente e semplicemente la nostra fede. Bisogna mostrare l’esempio dell’amore e avere un amore ardente, allora avremo dei cristiani come quelli dei primi anni e la missione cristiana funzionerà non per denaro, ma per bontà. Essi comprendono molto quando parli e lo dimostrano con sorpresa con le parole: ora si siedono attorno a te e ti ascoltano. Bisogna immancabilmente conoscere la loro lingua e il carattere della loro nazione e avere soprattutto un amore semplice verso Dio, come verso l’amico, piuttosto che digiunare e non sapere conversare con Dio e non sapere agire sugli uomini! Come una campana senza argento suona male, così un inesperto fa sempre e solo danno".

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