La Storia politica secondo le
fonti scritte

L'insediamento di Monte Jato visse, sia nell'Antichità che nel Medioevo, ai margini della storia politica. A differenza di metropoli come Atene o Siracusa, viene quindi citata solo sporadicamente nelle fonti, di solito a proposito della sua forte posizione strategica, che le consentì a volte di svolgere un ruolo episodico nei grandi scontri tra le potenze. I Cartaginesi dominarono la Sicilia occidentale, e quindi anche la nostra città, a partir dall'inizio del IV sec. a.C. Durante la prima guerra punica (264 - 241 a.C.) gli ietini aprirono le porte della foro città ai Romani dopo averne cacciato la guarnigione cartaginese. In seguito Iaitas passò, insieme a tutta la Sicilia occidentale, sotto il dominio romano. Dell'epoca romana imperiale sappiamo soltanto che Ietas faceva parte, insieme ad altre 45 città di Sicilia, del gruppo degli "stipendiarii", cioè di comunità tributarie di Roma. Dal che consegue che Ietas era uno dei circa 50 insediamenti urbani della Sicilia romana: anzi, come risulta dagli scavi, non fra i minori. Le fonti per la storia medievale sono anch'esse rare. Nel XI sec. d.C., dopo la conquista normanna della Sicilia, l'insediamento, abitato soprattutto da popolazioni arabe immigrate dal Magreb, si ribellò contro il conte Ruggero. Nel XII sec., il geografo arabo Al Idrisi visitò la nostra città. Sotto il re normanno Guglieimo Il essa passava alla Chiesa e al Monastero di Santa Maria la Nuova di Monreale e dava il suo nome a tutto il territorio: nell'atto di donazione del 1182 d.C. questo viene chiamato "Magna divisa lati". Discordie religiose provocarono, nel XIII sec., insurrezioni degli Arabi isolani contro Federico Il di Svevia, imperatore cristiano e re di Sicilia. Glato medievale diventò teatro dell'ultima rivolta musuimana in Sicilia, dapprima assieme aila vicina Entella, poi, in seguito alla sconfitta dell'alleata sola. Sembra che l'assedio alla nostra città sia durato più di 20 anni, seppur non ininterrotto. Documenti che portano la firma dell'imperatore "in assedio lati" ne attestano la presenza sotto le mura di Jato negli anni 1222 e 1223. Solo nel 1246 la città venne infine conquistata e rasa al suolo. I sopravvissuti vennero, come già altri nuclei arabi, deportati a Lucera di Puglia. Con ciò si concluse, dopo più di due millenni, la storia dell'abitato di Monte Jato: il che i nostri scavi hanno confermato.



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