La casa a peristilio

Lo scavo dei quartieri residenziali della città nuova si è finora concentrato su una dimora signorile con cortile a colonnati, chiamata perciò "casa a peristilio". L'edificio occupa al pianterreno 800 metri quadrati ed era dotato su gran parte della sua superficie, di un piano superiore. L'aspetto elegante della casa fa pensare a un proprietario di rango elevato. In assenza di qualsiasi documento epigrafico ignoriamo purtroppo tutto di lui. Ma esistevano, a Iaitas, altre dimore di pretesa analoga, come viene evidenziato da saggi di scavo ad occidente e a nord est della casa a peristilio. Nella pianta della casa si contano in tutto, cortili compresi, 25 vani. L'approvvigionamento con acqua potabile era garantito da non meno di 4 cisterne d'acqua piovana, in parte con copertura ad archi. La facciata della casa, rivolta a sud, era messa in rilievo da grandi blocchi di calcare, privi di funzione statica, poggianti su un muro di piccole pietre. Dallo spazio antistante il tempio di Afrodite si accedeva, per pochi gradini, al vano d'ingresso. Passato questo vano, si raggiungeva il cortile a peristilio. Da un'entrata secondaria, situata nel vano 7, si accedeva al peristilio tramite uno stretto corridoio; esso stabiliva un collegamento anche con il cortile di servizio. I vani 3/4 e 12/13 dell'angolo sud-est, di livello interno più basso rispetto al cortile della casa, disponevano di ingressi autonomi. Si tratta di botteghe certo subaffittate. L'uso dei vani 3/4 è stato chiarito. Vasche di pietra a livello del suolo attestano, assieme a resti di attrezzi caratteristici, una "fullonica", una tintoria. Vi si lavavano e ricoloravano tessuti nuovi e usati. Lo scavo del cortile a peristilio ha messo in luce i fusti di colonna del pianoterra ancora eretti. Molti elementi architettonici giacevano fra di essi in posizione di crollo. Gli elementi architettonici in calcare locale, lavorati con cura fin nei minimi particolari, sono di ordine dorico e di ordine ionico. Il colonnato del cortile era a due piani. Degli elementi architettonici del peristilio è conservato il 30% circa, quanto basta per una ricostruzione grafica dell'alzato. La galleria del piano superiore, con pavimento in cocciopesto, era delimitata da balaustre. L'area del cortile era dotata di un lastrico finemente levigato. Fra le colonne del pianoterra erano inserite barre di legno smontabili. Le colonne sono, nella parte inferiore, sfaccettate anzichè scanellate. Gli ambienti di rappresentanza della casa erano situati sul lato nord del cortile. Sono messi in evidenza dalle colonne del vano di mezzo che li separano dal cortile. La caratteristica pianta, con porte e finestre decentrate, lascia intendere che i vani laterali erano sale da banchetto. Una casa greca includeva di norma almeno una sala da banchetto. Al piano superiore esistevano stanze di pianta identica a quella del pianoterra. I tre ambienti di rappresentanza si ripetevano dunque, allestiti, a detta dei reperti, in modo ancora più sfarzoso. In corrispondenza a quelle doriche del pianoterra troviamo qui due colonne ioniche all'entrata. Ogni sala di banchetto conteneva 9 letti, ciascuno dei quali poteva accogliere due convitati. Nelle 4 sale da banchetto dei due piani si arrivava dunque ad ospitare comodamente 72 persone. Il bagno (vano 21) era dotato di un'anticamera (vano 22) e di un ambiente ausiliare (vano 20). Disponeva di un lavandino, di cui non restava che il sostegno (distrutto, in seguito allo scavo, dai visitatori), e di una vasca da bagno incorporata. Il tutto non è stato rinvenuto al suo stato originale, ma trsformato. La porta comunicante con il vano 20 fu murata in un secondo tempo. Bagni con vasche incorporate, in muratura, si riscontrano molto raramente in dimore private di epoca greca. Non a caso è proprio in Sicilia che ne esiste qualche altro esempio. Si tratterà di una comodità diffusa più nelle ricche zone periferiche del mondo greco che non nella Grecia propria. Il muro nord del bagno (vano 21) era attraversato dal condotto d'acqua dei lavandino e da una tubatura (non più conservata) per la vasca. Qual'è la situazione al di là del muro, nel vano 20? Con sorpresa si constata che i condotti non continuano, ma sboccano in nicchie con bacini. C'era dunque acqua corrente nei bagno perchè veniva versata a mano nei condotti! Per riscaldare l'acqua del bagno si costruì una specie di camino al di sotto della vasca, con apertura ad arco nel vano 20. Nel cortile ovest, di servizio, si trova una scala d'accesso al piano superiore come pure, nell'angolo nord-ovest, il forno per il pane che si faceva in casa. La grande casa a peristilio si presenta oggi amplificata rispetto alla sua pianta originale: l'ala ovest che include il bagno con gli ambienti annessi e il cortile di servizio fu aggiunta in un secondo tempo. L'angolo nord-ovest della pianta originale coincide con quello del vano 18, come attestano gli enormi blocchi di calcare destinati a stabilizzarlo. Quai'è la data delle varie fasi di costruzione? La casa a peristilio venne costruita intorno al 300 a.C. L'ala con il bagno venne aggiunta poco dopo, verso la metà circa del III secolo a.C. Il reimpiego di alcuni dei vani dopo un crollo parziale della casa non può essere stato che di breve durata. La distruzione definitiva avvenne verso il 50 d.C., sotto l'imperatore Claudio.



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