Altofonte
Le Chiese





Chiesa di Santa Maria di Altofonte

Fu costruita dall'abate Scipione Borghese nel 1633, nel luogo ove sorgeva la chiesa del Monastero Cistercense (XIV sec.). Essa ha un impianto ad aula, con copertura a botte, e cappelle o altari laterali, e presenta delle decorazioni tardo-settecentesche; notevole l'altare principale di impianto barocco con marmi e decorazioni policrome. Le Cappelle laterali presentano diverse testimonianze artistiche che vanno dal XVII al XIX secolo e tra esse interessanti sono quelli dedicati all'Addolorata (3° a s.) e a S. Anna (3° a d.). Nel primo altare a destra ritrova un bassorilievo raffigurante l'immagine della Madonna sedente col bambino sulle ginocchia, ed una iscrizione a quattro scudi con gli stemmi degli Aragona di Sicilia, della famiglia Guzio e dell'Abazia di Santa Maria di Altofonte. Alcuni autori sostengono che tale bassorilievo fu fatto murare nel 1328 da Pietro Guzzo (o Guzio), primo abate cistercense di Altofonte, nel luogo ove era l'alta sorgente che forniva l'acqua all'Abazia ed alle campagne vicine, a ricordo di opere idrauliche da lui fatte eseguire, e che solo successivamente venne trasferito all'interno della chiesa dedicata a Santa Maria di Alto Fonte, quando essa venne ingrandita e ricostruita. Sul frontone della Chiesa si può leggere :
SCIPIO CARDINALIS BURGHESIUS - MAIOR POENITENTIA- RIUS PAULI V. PONT. MAX. NEPOS - ABBAS S. MARIAE AB ALTOFONTE - MAGNAE DEI GENITRICI - TEMPLUM HOC SUAE ET IN EAM PIETATlS - ET IN CISTERCIENSIUM FAMILIAM - BENEFICENTIAE MONUMENTUM POSUIT ANNO SALUTIS MDCXXXIII

Chiesa di S. Antonino

Eretta nel 1653 dal sacerdote Giacomo Trovato "sopra un fondo detto di S. Brigida posseduto dagli eredi del sacerdote D. Nicolò Di Carlo".

Chiesetta di S. Antoninello

Oratorio costruito agli inizi del XVIII secolo. Secondo alcune fonti esistente già nel 1728, ha subito notevoli rimaneggiamenti.

Chiesa di S. Michele Arcangelo

Costruita nella prima metà del XII secolo, faceva parte del complesso del Palazzo di Ruggero II. Mantenne l'uso di cappella di Palazza fino al 1307, anno in cui fu fondata l'Abazia di Santa Maria di Altofonte. Tra il XV ed il XVIII secolo essa passò dapprima all'antica congregazione di San Michele Arcangelo, che le dà il nome ancora oggi con una significativa pronuncia francese (chiesa di "San Miçele"), e successivamente anche ad un'altra Congregazione, quella di Maria SS. Immacolata. La convivenza delle due Congregazioni non fu facile, infatti la Chiesa subì diverse trasformazioni fino ad essere addirittura soppalcata, per rispondere alle loro esigenze. Soltanto nel 1930, a seguito dei lavori di restauro condotti dagli architetti Valenti ed Agati per conto della Sovrintendenza ai Monumenti, essa potè riacquistare la volumetria originaria. Essa rispecchia chiari motivi d'impianto bizantini, per l'andamento basilicale: è costituita da una navata coperta con due volte a crociera, divisa dal santuario da una parete su cui si apre un arco (per creare quel diaframma voluto dal rito greco), e preceduta da un piccolo nartece (che collega con l'esterno e con altri ambienti del Palazzo) sormontato dal soglio reale. Il santuario, rivolto con l'abside a oriente, è coperto da una cupoletta raccordata con pennacchi sferici: l'abside è affiancata da due piccole nicchie appena accennate nello spessore del muro, poste quasi a simbolo della protesi e del diaconico, e da due gazofilacei, anch'essi compresi entro lo spessore del muro del santuario.




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