L’OPERA DI ROGER




Dopo aver parlato abbondantemente dei Pink Floyd, è ora il turno di Roger Waters, anche se, in questo caso, non ci sono grandi novità all’orizzonte. A tal riguardo, negli ultimi tempi era circolata con insistenza una voce (ripresa da alcune "fanzine"), rivelatasi assolutamente infondata, della realizzazione di un nuovo album del bassista, dal titolo Glass Eye. L’unica cosa certa è che sta prendendo sempre più corpo l’ormai decennale progetto di Ca Ira, i ciu demo definitivi dovevano essere realizzati questa estate. "L’album dovrebbe uscire con l’inizio del ‘98. Egli non sta lavorando su nessun altro progetto al momento, tranne che per la rappresentazione teatrale di The Wall", ha confermato Mark Fenwick, manager di Roger. Sembra, quindi, in dirittura d’ arrivo la famosa opera rock dedicata alla rivoluzione francese, a cui Waters sta lavorando dalla fine degli anni Ottanta. Una gestazione alquanto travagliata e complessa quella di Ca Ira, che avrebbe dovuto essere presentata in anteprima l’ormai lontanissimo luglio 1990 alla Bastille Opera di Parigi in occasione del bicentenario del Federation Day. Un’opera complessa ed ambiziosa, che avrebbe richiesto l’intervento di ben due orchestre finfoniche, con Waters che si sarebbe dovuto occupare della parte musicale della stessa ed il compositore francese Etienne Roda-Gill impegnato nella parte lirica, affidata ai vari cantanti, tra cui Johnny Halliday e l’ex bimba prodigio della canzone transalpina, Vanessa Paradis (l’interprete di Joe Le Taxi, per intenderci).Il progetto venne quindi accantonato e Roger si concentrò sulla realizzazione del colossale The Wall In Berlin, messo in atto il 21 luglio del ‘90, una settimana dopo la data programmata per la presentazione dell’opera dedicata alla rivoluzione francese. "Spero che verrà proposta dal vivo",disse Roger in un’intervista dell’epoca, " nonostante i due anni che furono persi a causa di Pierre Berge, il direttore, e delle persone della Bastille Opera. Poco tempo fa, mentre stavo dormendo in aereo, mi vennero in mente le prime frasi di Etienne: "Un giorno un passero si appollaiò su un cespuglio, qualcuno lo accarezzò con uno stecco, un prete lo sostenne, il passero cantò rivoluzione...". L’opera che venne, quindi, programmata per il 21 settembre ‘92, non più alla Opera ma alla Bastille Square; il concerto sarebbe stato ad ingresso libero e ne sarebbe scaturito anche un album. Ma anche in questo caso il progetto non andò in porto e Roger si concentrò sulla realizzazione del proprio album solista, il bellissimo Amused To Death che, a tutt’oggi, rimane l’ultimo lavoro dell’ex leader dei Pink Floyd. Nonostante i continui rinvii che ne hanno messo in forse la pubblicazione per più di una volta, sembra che ora, finalmente, Ca Ira possa vedere la luce del giorno e siamo tutti curiosi di vedere Roger cimentarsi con la sua prima, vera e propria, opera rock, il cui nome è stato tratto dal ritornello di una canzone rivoluzionaria francese, La Carmagnole, che dice "Ah Ca Ira, Ca Ira", cioè "noi lo faremo".

Ma facciamo un passo indietro per cercare di capire la genesi di questo lavoro e a questo proposito è estremamente interessante la seguente testimonianza di Philippe Constantin, uno dei direttori attuali della Polygram, il quale conobbe i Pink Floyd nel ‘68, quando lavorava agli studi francesi Pathè Marconi, e divenne un ottimo amico di Roger Waters. "Esso è un progetto, un libretto, che Etienne Roda-Gil scrisse per il bicentenario della rivoluzione francese, che avvenne il 14 luglio 1789. Fu scritto nel 1988 e, un giorno, Etienne, che è un mio caro amico, venne e mi disse: "Ho qualcosa, il capolavoro di una vita, e solo una persona può comporre la musica per esso: Roger Waters".


continua prossimamente...