UN MITO ALLA CORTE DI ROGER



Dopo Eric Clapton, un’altra leggenda della “sei corde” approda alla corte di Roger Waters; Jeff Beck, il quale ha suonato la chitarra nel nuovo album dell’ex leader dei Pink Floyd che tutti noi stiamo aspettando in trepidante attesa. Per meglio comprendere la sua carriera vediamo di soffermarci sull’ultima produzione discografica del chitarrista, dal titolo “Beckology”, un triplo CD uscito recentemente e contenente cinquantacinque canzoni che offrono il meglio della produzione discografica di Jeff Beck. Considerato il più grande ed innovativo chitarrista rock dopo Hendrix, ancora oggi Beck è un esempio da imitare per tutti coloro che si avvicinano allo strumento. Taciturno e schivo, Jeff Beck non ha mai saputo scrivere dei brani eccezionali, ma la sua tecnica, la sua genialità, il suo stile asciutto e secco, la sua fluidità di tocco, lo hanno portato ad essere al centro dell’evoluzione della chitarra degli ultimi venticinque anni. Il cofanetto contiene canzoni rimasterizzate digitalmente, prove di registrazione, brani inediti che offrono un’ampia visuale della parabola artistica di Jeff Beck. Si parte con rare incisioni dei Tridents, quindi si passa agli Yardbirds, gruppo nel quale egli sostituì Eric Clapton, qui rappresentati da ben 19 canzoni. Seguono brani del Jeff Beck Group (complesso che vedeva la presenza di Rod Stewart e Ron Wood, che, in seguito, si unì ai Rolling Stones) e del progetto musicale formato da Beck insieme a Bogert e Appice, ovvero la sezione ritmica dei celebri Vanilla Fudge. Si passa al periodo jazz-rock con “Goodbye Pork Pie Hat” di Mingus e le collaborazioni con Narada Michael Walden, Jan Hammer ed altri per concludere con le ultime produzioni discografiche di questo chitarrista che saprà sicuramente personalizzare la musica di Roger Waters creando un suono che probabilmente mai si sarà sentito nelle sue ultime vicende professionali.