hide random home http://www.videosoft.it/nonsoloufo/um_dimen.htm (Internet on a CD, 07/1998)

COME NACQUE LA "DIMENSIONE UOMO"
SUL PIANETA TERRA E CHI LA GUIDÒ

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Se potessimo portare indietro di 75 milioni di anni il grande filmato della storia terrestre, troveremmo i primi tentativi condotti dalle sapienti mani degli Elohim, coordinatori della nostra specie e del primo ibrido umano proveniente dalla evoluzione biologica di un dinosauro acquatico chiamato Serpente Piumato.
«Il Serpente Piumato Dorato è stato il generatore del vostro corpo fisico. La scimmia e gli altri animali che più rassomigliano al vostro aspetto esteriore, provengono anche loro da altri tipi di serpenti marini, ma non piumati. Mentre dal serpente piumato argentato è derivato il gorilla.
La metamorfosi si è verificata molti milioni di anni fa, proponendo l’adattamento nell’elemento terra e sviluppando gli organi adatti per una evoluzione nella nuova condizione. Il Serpente Piumato divenne una creatura terrestre, conservando la bisessualità ed assumendo spiccate qualità istintive capaci di coordinare predisposizioni superiori rispetto alle altre specie sorte dallo stesso elemento e viventi nella terraferma. Nel tempo, ora remoto, è stata concessa ad alcune tribù primitive tale conoscenza che è stata tramandata, dopo lo sdoppiamento del sesso e l’innesto genetico dell’intelligenza. Per molto tempo il Serpente Piumato fu il simbolo della vita sul vostro pianeta. Per noi lo è ancora oggi».
Ricordo in quale considerazione sia preso da ogni civiltà antica questo culto come simbolo di vita e di origine della storia del mondo. Infatti, questa creatura androgena, dalle dimensioni di 6­7 metri, subì una lenta metamorfosi con sviluppo degli organi necessari all’adattamento sulla terraferma. Fu trattato sulle ghiandole ipofisaria e coccigea (per ridimensionarne la struttura rendendola atta a vivere nelle nuove condizioni ambientali) e sui caratteri sessuali, sdoppiando gli individui affinché le evoluzioni genetiche di valori somatici e psichici, potessero essere trasmesse con l’accoppiamento. A questo punto era stato raggiunto un certo strumento equilibrato nel corpo, in modo che fosse il ricettacolo adatto ad accogliere in sé e a sviluppare gradatamente l’Intelligenza­Spirito che lo avrebbe fatto simile ai propri veri genitori: gli Avatar.

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L'Avatar ADONIESIS

«I Geni Solari concepiscono e partoriscono le forme archetipe. Ciò che è nato dallo spirito è spirito e ciò che è nato dalle carne è carne.
Sulla Terra si concepiscono e partoriscono corpi solidi, strumenti fisici che nascono dalla carne. Sugli Astri, i Geni Solari, concepiscono e partoriscono corpi astrali, dinamici­intellettivi e questi nascono dallo spirito. Sulla Terra e nelle dimensioni similari, i corpi solidi sono indispensabili ai corpi spirituali, per poter operare nella dimensione materiale. Non tutti i corpi fisici servono ai corpi spirituali con un una identità a somiglianza di Dio. Solo l’uomo è l’abitacolo idoneo a servire un corpo spirituale concepito e partorito da un Genio Solare che emette forme archetipe della specie umana».
Ma questo basilare primate dell’uomo, non era destinato a restare solo, perché flotte di colonizzatori stavano arrivando sul pianeta. I primi arrivarono dal pianeta Mallona del quale resta una scia di asteroidi tra Marte e Giove. Cosa successe a quel tempo?
Gli abitanti del pianeta Mallona, evoluti tecnologicamente e padroni dell’energia nucleare, sfruttavano questa con grandi giacimenti, senza aver ancora sviluppato l’evoluzione di una coscienza adatta a manipolare le energie universali. Infatti il germe dell’odio ebbe il sopravvento ed esplose in una guerra catastrofica. Alcuni scampati fuggirono, cercando temporaneo riparo su altri pianeti vicini, mentre una immensa esplosione cancellava la presenza del pianeta Mallona portando apocalittico scompiglio nel sistema solare. Infatti l’anomalia astrocinetica apportava tale scompenso delle orbite, che il sole lasciò sfuggire quella enorme massa incandescente che si condensò prima del pianeta Venere andando a formare il pianeta Mercurio, spostando ogni orbita planetaria.
La nostra Terra subì gli scossoni geodinamici che produssero lo spostamento dell’asse polare col conseguente riattivarsi dei fenomeni sismici e magmatici prima del nuovo lento assestamento. In questo scompiglio, i pochi superstiti perdettero non solo i mezzi della precedente tecnologia ma anche l’equilibrio psichico di ogni evoluzione raggiunta. Questa era la punizione toccata loro: l’annullamento della personalità, ricominciare daccapo in un ambiente rigorosamente apocalittico. Al contatto con la specie terrestre primitiva, si accoppiarono mano a mano scomparendo, non riuscendo a sopravvivere per l’alta pressione atmosferica e la bassa frequenza vibrazionale, lasciando però nella genetica atavici ricordi di esseri venuti dal cielo, del terribile precipizio del loro destino, e una evoluzione scientifica da riconquistare attraverso il pensiero e gli occhi dei nuovi nati. Nel periodo che riconduce all’homo­sapiens, il continuo intervento degli ingegneri genetici Solari determina il riaprirsi dei valori morali, ma il fenomeno più determinante doveva succedere circa 5 milioni di anni fa, quando le superiori volontà Universali determinarono l’innesto di nuove genetiche nell’uomo terrestre.
«I vostri primi padri, coloro che fecondarono la vita intelligente sul vostro Pianeta, vennero da lontano e non erano terrestri. Le prime tribù di umanoidi, figli del mondo, erano prive di intelligenza, prima che avvenisse l’accoppiamento tra i figli di Dio e le figlie degli uomini. Allora divenne "Homo Sapiens", ovvero erede di una genetica innestata da un volere superiore, dal Dio vivente.
Gli Dèi si erano compiaciuti rendendo un uomo­animale a loro immagine e somiglianza e concedendogli il beneficio dell’immortalità a condizioni ben precise e con l’obbligo di rispettare ed ubbidire la legge dei Creatori e venerare la Forza Onnipresente, Onnipotente ed Onnisciente del Santo Spirito Creatore di Tutto, Dèi compresi. Ogni cielo ha un padre, un governatore dell’intelligenza creante, un Dio ­ come voi lo chiamate ­ collaborato da una schiera indefinibile di coordinatori, di istruttori, di sorveglianti, di modificatori, di manipolatori figli della luce e padroni del suo potere e degli elementi primari realizzatori della vita nelle sue varie dimensioni.
Il vostro Sole è Logos dell’Idea Divina Creante dove ogni Idea diviene forma prima di Essere, di Esistere, di Servire, di essere Servita. La Verità è la conoscenza e la coscienza è accumulo, deposito indistruttibile delle opere sperimentate nell’edificio creativo dove si forgia il divenire continuo, mutevole, eterno del Cosmo».
La suprema intelligenza cosmica si manifestò per mezzo di esseri che la interpretano e la rendono esecutiva. Gli archetipi di tre costellazioni: Aquila, Leone, Toro, proposero le elaborazioni scientifiche dei capi conduttori extraterrestri provenienti da Orione, Procione, Alpha Centauri, Pleiadi.
Miriadi di astronavi si posero nei vari punti del Pianeta e in un sublime atto di amore, i figli del cielo si accoppiarono con le figlie degli uomini trasmettendo la genetica GNA, e nacquero i Titani, con i potenziali valori quadridimensionali. Le caratteristiche delle quattro provenienze erano quattro razze, rispettivamente:

­ BIANCA da Alpha Centauri
alti, biondi, occhi azzurri,
con informazione erotico­creativa e dinamica psico­motoria sul piano fisico.

­ ROSSO MATTONE dalle Pleiadi
occhi scuri ovalizzati,
con informazione spirituale e dinamica psico­motoria imitativa delle leggi fondamentali dello Spirito Creativo.

­ GIALLO OLIVA da Procione
occhi scuri ovalizzati,
con informazione intellettiva e dinamismo psico­motorio inventivo mistico.

­ BRONZEA da Orione
con informazione magica e dinamismo psico­motorio istruttivo delle forze materiali e vibrazioni primordiali dell’energia.
Così, la gran parte della storia umana che coinvolgeva le originarie civiltà del passato avveniva tra il 6° e il 7° sviluppo del Pianeta Terra. Il volto del Pianeta al 6° sviluppo aveva:
­ il continente MU­Tolteco:
con uomini dalla pelle rosso cupo, culla della razza più potente, vigorosi in arte e scienza, era situato al Centro Sud dell’Oceano Pacifico

­ il continente Cià:
con uomini dalla pelle color mimosa, felici, ricchi di conquiste scientifiche, abitavano il Borneo, Filippine, Sumatra, Cina Orientale, Giappone

­ il continente Groenlandia:
con uomini dalla pelle bianco oro che ebbero una sorte infelice ­ la più stupenda di tutte le terre del mondo, la storia di tutte le arti divine ­ localizzate nella Groenlandia, Islanda, Terra di Baffin, Canada

­ il continente dell’Africa sud­orientale:
con uomini dalla pelle nero­bronzea
In quel tempo, l’asse terrestre aveva il Polo Nord nel luogo ove vi è l’Everest e il Polo Sud ove è l’Altipiano Boliviano. Ma questo assetto venne a trasformarsi per l’immane catastrofe dovuta all’impatto sulla Terra della prima delle tre lune che allora possedeva, per cui lo sconvolgimento dei continenti fece anche scappare le popolazioni sopravvissute:
­ I MU­Toltechi:
sulle coste occidentali dell’America sud centrale, sulla cordigliera delle Ande a sud e sull’Altopiano del Messico al centro.

­ I Bianchi­oro:
verso il Labrador, Terranova, Scozia, coste Scandinave, che in quel tempo erano uniti.

­ I Neri:
in Guinea, Etiopia, Kenya, Tanzania, Mozambico, Australia (che era un unico blocco tra Asia e Africa).

­ I Mimosa:
verso le alture del Tibet, della Cina e dell’Himalaia.
È qui che ha inizio il settimo sviluppo del Pianeta, mentre si riassesta la dilatazione del Geoide:
­ Periodo Prelemuriano:
ritorno alle vallate e inizio generale con architetture mastodontiche di difesa. La razza rosso cupo va verso le coste dell’America Sud­Orientale e Occidentale. La razza oro verso l’Europa Centro Occidentale e l’America Settentrionale Orientale.

­ Periodo Lemuriano:
la razza Lemure deriva dall’incrocio tra le razze Nera e Rossa, intanto vanno staccandosi Africa e America.

­ Periodo Preatlantico:
tra Africa e America, le isole Lemure vanno scomparendo, mentre i Lemuri, color rame, vanno verso Nord­Ovest, nell’Atlantide. Sono i più grandi in scienza e arte. Si spostano poi verso il Marocco e l’Angola. La razza Biondo­Oro va verso l’Atlantide del Nord, incontrandosi con la razza Rame e fra tumulti, guerre e sottomissioni nasce la razza Atlantidea roseo­bruna­mattone. Razza robusta, alta, con spiccata intelligenza e capacità strabilianti. È a questo punto che i Figli del Cielo, Dèi Solari, portano sulla Terra agli iniziati la Saggezza Universale.
Il 2° periodo Atlantideo vide svilupparsi uomini dalle alte mete di sviluppo spirituale e materiale, gli iniziati. Costruirono metropoli in Oricalco, e a Nord­Est dell’isola di Capoverde il tempio più grande di tutti i secoli, la residenza del Capo Spirituale a cui venivano da ogni posto. Una colonia si spostò verso l’Egitto, nel basso Nilo e nell’alto Egitto Sud Orientale e Sud Occidentale ove sorse il Tempio della Sapienza dalle tre porte d’oro. La scienza dell’Alchimia degli Dèi Solari era segreto della casta sacerdotale.
Mentre avanzava la deriva dei continenti Euro­Africano ed Americano si staccano Groenlandia e Nord­Europa, e le acque invadono il Sud. Purtroppo la corruzione si fece strada nell’animo degli atlantidei tanto da annoverare un 3° periodo in cui l’arte della guerra continuava sulle coste del Sud­America e distrussero tutto. Le orge si susseguirono edificando l’involuzione, i drogati brancolavano come forsennati travolti nel loro fanatismo. Circa 12 mila anni fa, quando Africa e America erano quasi alle posizioni attuali, una ulteriore catastrofe doveva decidere la fine e l’inabissamento della civiltà atlantidea: il precipitare della seconda Luna. Già una buona parte di scampati aveva raggiunto e colonizzato le regioni del Nilo in Africa, il Sud America ed il Centro America, formando le nuove popolazioni Egiziana, Incas, Maya, figlie della Grande Poseidone. I flussi di maree dovuti al nuovo assestamento dell’asse polare sono testimoniati dall’abitazione di alta montagna degli Incas.
È alla conclusione di questo periodo che va annessa la famosa Arca di Noè, interpretata con molta fantasia dagli studiosi. Per quanto riguarda l’Arca, ci sarebbe molto da dire, come pure sulla reale personalità di Noè o di altri contattati.
«L’eterno passato e l’eterno futuro vivono nell’eterno presente. Dovete scoprirlo e, se necessario, sperimentarlo nuovamente. Allora soltanto sarete in grado di non violentare un ordine che vi sovrasta, di non turbare gli equilibri vitali della Armonia Cosmica. Così come ebbe fine il potente regno degli Atlantidei (che la storia ha nascosto nell’abisso del tempo e nelle ali dello spazio, ove l’uomo sfiora con la sua anima, con la sua intelligenza e il suo amore, un passato che ignorando gli appartiene) potrebbe ripetersi, e con un’ "Arca" che non conoscerà le acque».
Chi fu Noè? Da chi fu avvertito prima ancora che le acque del mare invadessero gran parte della superficie terrestre? L’Arca era un enorme barcone o qualcos’altro? Gli Indios dell’America Centrale e Meridionale sono stati anche loro avvertiti in tempo utile, sufficiente per spostare armenti, cose e comunità sulle cime della Cordigliera delle Ande? Noè fu un "contattato", un "mutante", un "inviato" con un compito specifico?
In realtà il Pianeta Terra, subito dopo lo sprofondamento del Continente Atlantideo, soffrì di crisi periodiche di assestamento con oscillazioni ondulatorie da est verso ovest e viceversa, provocando flussi e riflussi delle acque degli Oceani e dei Bacini ed innalzando onde anomale alte sino a 175 metri e con un potere di penetrazione sulla superficie terrestre di diversi chilometri. Le parti più basse della costa furono letteralmente sommerse. Il flusso e il riflusso delle maree ebbero poca durata. Gradatamente, le acque raggiunsero il normale assesto lasciando riemergere la terra sommersa. Molte città costiere furono in parte demolite dalla titanica furia delle acque ed altre sepolte dal fango, dai detriti ed altro. Oggi è facile scoprirle se si toglie lo spesso ed indurito manto che le copre. Non fu quindi la pioggia a provocare questa globale calamità.
Ci sarebbe di più da dire sulla reale personalità di Noè o di altri antichi "contattati" o "mutanti". Ma a che cosa servirebbe?

ATLANTIDE, ATLANTIDE!
...eravamo giovinetti, con corta tunica allacciata ai fianchi e sottili calzari, correvamo terrorizzati fra le immense scalinate del colonnato che univa le alte terrazze. Avremmo voluto almeno mettere in salvo quelle cupolette portatili con una punta al centro, ma le orde degli assassini calati dalle montagne avevano ormai invaso tutto, e rovesciati giù per le scale questi strumenti che ovunque puntando, disintegravano ogni cosa. Un amico ci avvisò che il «vecchio» era morente e ci chiamava accanto a lui per le ultime raccomandazioni. Gli avevano tagliato il cranio per cercare nel cervello cosa era che lo faceva parlare con tanta saggezza, ma egli, con il mezzo cranio in mano, aveva continuato a gridare: «ravvedetevi, perchè verrà il tempo che leggerò punto per punto le colpe vostre» ...ci raccogliemmo ai piedi del giaciglio ove egli, l’Antico dei giorni, con grave e serena austerità, effondendo pace e attenzione nei nostri cuori, ci spiegò come sarebbe finita quella generazione e come sarebbero risorti i figli di Aztlan...

Da lì in poi, abbiamo testimonianza delle sorti delle varie popolazioni di questa specie umana terrestre. Anche se alcuni gruppi scomparirono perché avevano rifiutato la progressiva involuzione di cattiveria, come i Maya e gli abitanti di Angkor Watt.
Altri ci lasciarono inciso su pietra o su papiri il trapasso avvenuto tra l’antica conoscenza di profondi valori spirituali e scientifici e il nuovo avvicendarsi di guerre continue, sulle quali è basato lo studio moderno della storia. Queste basi si rifanno al paragone col mondo classico cercando le ragioni della esistenza tra le incertezze e le contraddizioni di valori perduti, nel bisogno di ricostruire una certa contemporaneità, cioè l’esigenza di ricostruzione del passato per interessi vivi del presente che acquista consapevolezza e vigore solo attraverso questa dilatazione teoretica. Ma di quali valori si parla? Chi è quest’uomo che ha sempre più disubbidito a chi lo aveva guidato nella evoluzione? Le arti, le filosofie, le religioni hanno incessantemente lavorato, per condurre dove?
«Quando l’esistenza dell’uomo terrestre cominciava ad istruirsi in forma organizzativa sociale, sul pianeta Marte, così come voi lo chiamate, esisteva già da tempo una fiorente, matura civiltà istituita ed istruita da un gruppo di colonizzatori provenienti dalla confederazione intergalattica di cui noi facciamo parte da ben quindici miliardi di anni del vostro tempo. Il popolo Atlantideo prima e gli Egiziani poi, ebbero da questi colonizzatori validi apporti di conoscenza sia sull’astrofisica che sulla metafisica. Ebbero anche nozioni ben precise su altri campi dello scibile cosmofisico e cosmodinamico. Con precauzione, al popolo Atlantideo fu concessa la conoscenza di una "particolare scienza spaziale", di un tecnica capace di psichizzare la materia apparentemente inerte e di effettuare alchimie ed altro. Ma poiché prevalse la natura corruttibile dell’uomo e dei suoi perversi istinti, le precauzioni prese furono messe in evidenza. Gli Elohim, i soli a poter decidere, sentenziarono un severo intervento punitivo, dopo aver concesso alla parte migliore e realizzata di porsi in salvo. Ed ecco gli egiziani ed altri emigrati nell’America del Centro e del Sud, con tutto il loro bagaglio culturale a suo tempo ricevuto e rimanifestato. La forza degenerante, purtroppo si era solo assopita. Quando i primi astronauti terrestri metteranno piede sul pianeta Marte, avranno modo di ristrutturare questa storia. Avranno la sorpresa di non potersi considerare i soli esseri intelligenti dell’intero creato.»
La genesi non è un mistero. L’uomo a tutt’oggi non ha capito niente e di questo Dio ne ha fatto una favola. La genesi è la più semplice delle verità. Quando la spedizione dei genetisti astrali arrivò per la prima volta sulla Terra esisteva il primate dell’uomo, la bestia. Il capo della spedizione disse: «facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza». L’équipe iniziò ad elaborare la genetica del primate dell’uomo rendendolo idoneo strumento biologico ed atto ad ospitare e servire l’intelligenza. Così la bestia pronunciò "Ego­Sum" ed adorò l’Intelligenza Onnicreante.
Ma ancora i nostri tecnici parlano di creazionismo o evoluzionismo. Francis Crick, lo scopritore del DNA e il biologo sovietico Shcherback dicono che la vita è troppo complicata per potersi essere formata a casaccio per cui è più serio supporre che sia stata portata da intelligenze extraterrestri, a partire da colonie di batteri o da modificazioni inviate sulla Terra nei livelli del DNA. Ma questo dovrebbe dimostrare cosa?
Creazionismo, inteso come attenzione e intervento di creature superiori ed Evoluzionismo per adattamento all’equilibrio ambientale, convivono! Questa è la più grande verità ed è stupido attaccarsi su teorie di parte, talmente relative da non arrivare all’umiltà di conoscenza per imparare e andare oltre. E l’Intelligenza Organizzatrice Primaria è così lontana dal nostro livello dimensionale che non possiamo presumere di penetrarne i segreti, ma solo capire ed accettare, nelle Gerarchie Universali, quelle intelligenze che su di noi riportano le volontà di una logica suprema, e "quali messaggeri" ci vogliono contattare e comunicare come vivere, ecco gli angeli ieri, Extraterrestri oggi. Queste sono le divinità di ogni tempo ove ogni generazione è pur sempre un soffio nell’eterno tempo universale.
Chi erano questi Saggi o Dèi? Gli stessi che guidavano gli Angeli narrati nella Bibbia o nei Veda o nei papiri egiziani o sulle pietre incas?
Chiunque di noi legga un po' di bibliografia a riguardo e faccia qualche ricerca, sa bene come si sono svolti i continui contatti tra gli uomini ed i Messaggeri Celesti. In Egitto, oltre ad avere trovato dentro una piramide un accumulatore con su scritto «dono dei Figli del cielo», in seguito alla decifrazione e divulgazione del famoso papiro Tulli, si evidenzia che rapporto esisteva tra i piloti dei cerchi di fuoco ed alcuni Faraoni, gli iniziati. In Oriente i Vimanas (uccelli artificiali abitati) dotati di raggi laser, che a velocità incalcolabili collegavano le stelle, avevano propulsione ad energia solare, testimonianza tra l’altro rivelata dai dischi di pietra di Bauan Kara Ula, riportato da Vinceslav Zaytsev su riviste sovietiche.
In Sud America i Grandi Padri degli Incas sono ricordati in numerosi racconti lasciando ai posteri il meraviglioso bassorilievo del sarcofago di Palenque dove questo essere pilota un razzo da Kazantsev definito con propulsione "a ioni".
In Perù esiste un archivio inciso su migliaia di particolari pietre rinvenute nella città di Ica. Le incisioni sono mirabilmente perfette e raffigurano una cultura veramente sorprendente se si considera il tempo in cui queste pietre sono state incise.

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PERÙ: Una delle tante interessantissime pietre, risalenti a migliaia di anni fa, scoperte nella città di Ica. Si nota la raffigurazione aerea dei due continenti interni: Agartha ed El­Dorado

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Inciso un parto cesareo. Si nota il bambino nel momento in cui viene prelevato dal grembo materno. Desta interesse l'altra figura di bimbo con fiamme tutto intorno che attende l'uscita del nascituro: è lo Spirito luminoso pronto per l'incarnazione

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Sintesi figurativa di una serie di pietre portanti il messaggio della conoscenza atavica di come siano stati trattati i dinosauri. È operante un'astronave o "uccello d'acciaio" con dei cosmonauti intenti a praticare un intervento sul coccige e sull'ipofisi al fine di diminuire la mole dei dinosauri sopravvissiuti alla catastrofe geologica dello spostamento dell'asse polare. Infatti furono in seguito presenti in misura accettabile per la sopravvivenza dell'uomo.

Esseri di altri mondi, già in quel tempo istruivano i terrestri e provvedevano a rendere possibile la loro sopravvivenza.
Questi antichissimi reperti archeologici, di notevole importanza per recepire la verità di ieri e di oggi, concedono all’umana intelligenza la possibilità di focalizzare uno dei più importanti cardini dell’evoluzione storica dell’umana specie, confortata dalla presenza di pionieri cosmici muniti di una superiore scienza in tutti i campi dello scibile universale. Il non volerli prendere in seria considerazione, studiandoli con solerte intelligenza, analizzandoli con scrupolosa attenzione, dimostra che l’uomo vuole ignorare quelle indiscusse prove che valgono ad affermare un discorso sulle visite di esseri molto più evoluti, provenienti dagli spazi esterni. Non è così per noi, protesi a far emergere l’antica realtà ed a confrontarla con gli eventi e i fatti del nostro tempo. I "dischi volanti" significano per noi un’antica verità che si fonde con quella che stiamo vivendo. Sappiamo che sono ritornati e conosciamo pure il perché. Sappiamo chi sono e da dove vengono, e conosciamo fermissimamente che questi Signori del cosmo sanno il perché crediamo in loro. La lunga attesa della nostra progenie sta per finire e perciò, cantiamo insieme l’inno della nostra speranza e del nostro amore.

«Oh, Grandi Padri, che dopo aver seminato rigogliosi frutti su un pianeta arido ed incolto, ci avete abbandonati, come fiori senza rugiada, guardiani di una terra da crescere, giunga a voi questo canto di attesa e di dolore. Le messi sono già mature, gli alberi sono cresciuti ed hanno prodotto in abbondanza, il nostro compito è finito. I figli dei nostri figli, nati nel solco di una terra straniera, dimenticheranno forse la vostra promessa. Ma noi, frutto della saggezza arrivata dal cielo, non abbiamo cancellato dalle menti il volto dei padri, ed ogni giorno ed ogni notte che "questo" pianeta concede, scrutiamo attenti le nubi aspettando di vedervi tornare sui carri di fuoco a riprendere ciò che avete lasciato». (da Un’antica canzone delle Ande)

I Giapponesi li hanno scolpiti come statuette dogu, con scafandro e cerniere a sfera (da cui si è copiato per gli astronauti). I Romani li vedevano come scudi di fuoco, i Persiani come tappeti volanti e i profeti biblici come carri di fuoco, nuvole o cerchi.
Il racconto biblico più descrittivo è di Ezechiele che scrive: "e vidi una ruota con sopra un’altra ruota, con una moltitudine di occhi d’ogni intorno". Ed è proprio da questo ultimo migliaio di anni che gli incontri personali vengono descritti in modo inequivocabile.
«Noi vi diciamo che: se al Patriarca Abramo fosse stato concesso, in quel tempo, di possedere una macchina fotografica e il permesso di fotografare il "Signore, Dio" e i suoi due messaggeri che lo accompagnavano... avrebbe certamente scattato tre fotogrammi: il primo fotogramma mentre si lavava i piedi. Il secondo fotogramma mentre beveva il latte fresco. Il terzo fotogramma nel momento in cui mangiava la carne di vitello arrostita. Se tanto gli fosse stato concesso e se le immagini fossero arrivate a voi, avreste avuto la reale identità dell’Iddio vivente e della sua natura umana e divina. Se poi avesse potuto registrare quanto disse, avreste avuto anche l’esatta misura del suo potere e della sua padronanza nelle cose mortali ed immortali».
Adesso che vi ho parlato di queste prove storiche tanto preziose per chi vuole fare una ricerca di tipo catalogo, vi assicuro che quanto ho da dirvi non è fondato su questa né su nessuna spiegazione razionale, né le fotografie, né qualunque studio ufologico, ma proviene dalla pura attenzione intelligente per la ricerca dell’uomo individuo e dell’uomo planetario. Questo è ció che conta, per cui vi riporto concetti che stimolano la presa di coscienza di come la metodologia extraterrestre opera su di noi... e dopo, che ognuno scelga il proprio sentiero nel comune rispetto fraterno.
E proprio in seguito a questo particolare rapporto di questi esseri con gli uomini che li chiamano Dèi e che fanno prodigi così straordinari, è bene valutare quel concetto di Dio e paragonarlo a quello di oggi. Insomma, questi Dèi hanno strumentazioni di evoluzione per noi tutt’oggi fantascientifica. Se manipolano non solo l’energia elettromagnetica e gravitazionale, ma psichizzano la materia, le immagini e la luce, hanno a buon fine l’appellativo di collaboratori di quella definizione di creatori per i presupposti della nostra dimensione. Ci hanno sempre insegnato e guidato e siamo stati a colloquio con loro nei momenti in cui l’obbedienza era viva, poi abbiamo cercato ancora di distruggere tutto, sostituendo alla Saggezza quei sentimenti di egoismo, possesso, comodità, che ci hanno portato ai tempi moderni. Ecco il perché dei contattisti: riportare agli impegni e alle responsabilità gli uomini attraverso uomini, per stimolare all’interno la possibilità del risveglio, diversamente dall’odierna ricerca del farmaco per dimenticare la enorme cattiveria e il dolore in cui viviamo.
«Abbiate verace certezza della realtà ormai incontestabile: il Pianeta Terra è sotto l’assiduo controllo di creature superiori provenienti da evoluti mondi degli spazi siderali. L’uomo del Pianeta Terra è destinato a mutare, anche se egli si ostina a non voler riconoscere questa realtà».
«Se sapeste chi realmente siamo, fareste quanto il profeta Ezechiele fece nei pressi del fiume Chebar, quando vide noi e i nostri mezzi. Allora non ci chiamereste "alieni" né vi prodighereste a raffigurarci così, come voi siete. La vostra ignoranza ed i vostri primitivi istinti giustificano i vostri atti persecutivi e la propaganda blasfema. La violenza psicologica che esercitate nei riguardi di coloro che emergono dalle basse frequenze dell’animalità, non impediranno lo sviluppo di un processo conoscitivo capace di proporre la realizzazione di una "verità" ancora più antica del mondo che abitate. Prima che il vostro Pianeta potesse ospitare la vita, noi esistevamo già da tempo. Ancora non è giunto il momento perché possiate rendervi conto di chi realmente siamo, da dove veniamo e quali poteri possediamo ma, vi assicuro, che da qui a non molto tempo, avrete le migliori occasioni per meditare, dedurre e determinare. Avrete, certissimamente, la possibilità di ricredervi».
Insistono, gli extraterrestri, sulla nostra indolenza, il caos psichico nel quale ci godiamo di nuotare e distruggere tutto come se il male che ricade su di noi fosse colpa di un’estraneità a noi che vogliamo odiare sempre più, noncuranti di ampliare l’autodistruzione.
Ma cosa è il male, chi è questo diavolo con cui ce la prendiamo sempre? Non siamo forse noi stessi?
«Il male è fine al bene, il Bene è fine a se stesso. Il diavolo esisterà sino a quando gli uomini preferiscono l’odio all’amore, la guerra alla pace, l’egoismo all’altruismo, l’ingiustizia alla giustizia.
Il Diavolo lo nutrono gli uomini perché amano tutto ciò che egli offre. Egli è il mezzo della tentazione e delle prove, ma non potrà mai essere il fine della nostra ascensione. Quando gli uomini avranno imparato a scegliere il Bene, il diavolo non avrà più ragione di esistere, si dissolverà perché la sua funzione sarà terminata».
Parlare altresì di avvistamenti e di fenomeni riguardanti astronavi spaziali fin dai tempi biblici, è senz’altro interessante e utile, ma fermarsi lì è infantile.
Ricordo il ritrovamento di 600 corpi mummificati, trovati nel nord della Siberia, accanto a resti di mammut e tigri a zanne lunghe, risalenti a 30.000 anni fa.

Particolari:

  1. struttura genetica: scheletro diverso dal nostro, né umano né scimmiesco.
  2. cranio diverso, più grande.
  3. niente resti di astronavi, lasciate dopo un cataclisma (dentro il ghiaccio).
  4. hanno 9 dita, piedi palmati con membrane interditali, occhi a geometria fissa.
Erano provenienti dal pianeta Venere, così come testimonia un fatto accaduto nel 1983, riportato dal giornalista Henry Gris, che racconta: «Nella estate 1983, in seguito ad una esplosione nel cielo di Sosnovka, cadde dolcemente sul terreno una capsula metallizzata sconosciuta da militari e scienziati. Vi era dentro un bambino con mani e piedi palmati, senza capelli né sopracciglia, con pupille porpora e iride violetto, immerso per metà nell’acqua. Cosa successe?»

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Aztec, Nuovo Messico, primavera 1949. Due agenti dell'F.B.I. conducono l'unico superstite, dopo che l'astronave era caduta per avaria.

«Per voi, la migliore scienza e la più avanzata tecnologia si utilizzano per la guerra. Per noi, "alieni", la scienza e la tecnologia che possediamo vengono utilizzate per la pace e per il progresso nostro e di tutti i popoli con cui veniamo in contatto e che si predispongono ad usarla positivamente e coscienziosamente. Nei nostri archivi, rimane indelebile la storia degli Atlantidei che beneficiarono di alcuni valori della nostra scienza e della nostra tecnologia, non esclusi i "Vimanas", apparecchi prodigiosi capaci di trasportare uomini e cose da un pianeta all’altro, da un punto all’altro della Terra. Con la loro degenerazione, si è chiusa una parentesi del nostro fraterno amore universale. Sul Pianeta Venere, la nostra missione ha avuto successo ed anche se gli esseri sono ancora vincolati ad una esistenza acquatica più che in terraferma, progrediscono in un modo eccezionale facendo buon uso della scienza e della tecnica messe a loro disposizione. Molti di loro viaggiano ed alcuni hanno visitato il vostro pianeta. Un apparecchio che trasportava genitori e figlio è stato danneggiato dai missili russi. Il bambino è stato messo in salvo prima che l’apparecchio si autodisintegrasse. Questo bambino, rilevato dalla capsula di salvataggio dai soldati, è sopravvissuto solo tre mesi. Una cronaca che già conoscete e che ci dà l’esatta misura della vostra congenita e sanguinaria violenza, dell’uso irresponsabile e negativo della vostra tecnica. Immaginate un po' cosa sarebbe successo sul vostro pianeta se avessimo lasciato intatte ai degenerati atlantidei le nostre cognizioni scientifiche e tecniche, per la vostra attuale scienza impensabili! Ancora, malgrado il tempo trascorso in cui si è chiusa la parentesi, non siete affatto migliorati. Ciò che vi proponete di attuare nello spazio vi procurerà indicibili dolori, immani sofferenze, effetti terrificanti. Noi, "alieni", abbiamo riaperto una nuova parentesi nella speranza di salvare il salvabile, e perciò abbiamo messo in campo quanto disponiamo in scienza e tecnica».
Qual'è la risposta al nostro scetticismo, alla nostra mancata funzionalità intellettiva? Quanto avevano testimoniato da sempre, persone di indubbia credibilità e professionisti che erano stati derisi, scherniti. Come le testimonianze di Oberth, maestro di Von Braun padre della missilistica moderna, il quale asserisce di essere in contatto con civiltà extraterrestri.

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Oberth, maestro di Von Braun, padre della missilistica moderna, asserisce di essere stato in contatto con gli extraterrestri

Insomma: insigni scienziati, capi di stato, piloti, astronauti, responsabili dell’ordine sociale, professori e studiosi di ogni campo, avevano solo iniziato a rendere di pubblico dominio le prove della presenza extraterrestre sul nostro pianeta. Una simile verità non poteva restare celata neanche ai profani, coinvolgendo ogni aspetto del genere umano: di cultura, di morale, di scienza e di politica! Ecco, il nocciolo del problema, ora non rimane che questo.
Il seme della giustizia, il senso della morale, l’integrità dell’anima, il cristianesimo, non esistono più; sono state sostituite da una "non lotta" perché si vuole morire senza saperlo, ecco perché dimenticare, che vuol dire uccidere se stessi e gli altri, specialmente chi piú parla di pace e di amore fraterno. La vita non ha più valore, e ognuno si rotola come un maiale in istituzioni increate di un collettivo peggiore. L’uomo ancor più oggi ha voluto fare Dio a propria immagine e somiglianza. Questo è il peccato fondamentale. Ripetuto. E l’uomo così va solo distrutto. I due angeli che, dopo aver pranzato con Abramo, andarono da Lot per fare giustizia di Sodoma e Gomorra, dissero: «Noi siamo venuti qui per distruggere questo luogo; grande è il clamore dei peccati che dai Sodomiti si è innalzato al Signore. E il Signore ci ha mandati a distruggerlo». Oggi, quanti dovrebbero essere eliminati per quanto, di peggio, viene fatto?

In conclusione, pubblico un documento particolare:

Il 6 Gennaio 1761, Voltaire scrisse al Conte di Saint Germain:

«Io Vi rispondo, Signore, alla lettera del mese di Aprile nella quale le terribili rivelazioni fanno del vecchio uomo che sono diventato, il confidente del più terribile dei vostri segreti, il giorno della sua morte. Grazie Germain, la Vostra lunga strada nel tempo sarà rischiarata dalla mia amicizia per Voi, anche al momento delle Vostre rivelazioni sulla metà del 20° secolo. Le immagini parlanti non avrebbero potuto, a causa del tempo, conservarsi nel ricordo. Possano le vostre meravigliose macchine volanti, ricondurVi a me. Addio, amico mio».
«Voltaire, Gentiluomo del Re».

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Lettera di Voltaire, gentiluomo del re di Francia, al conte di S.Germaine, 1761

Chi era il Conte di Saint Germain? Un loro contattato.
Così come Cagliostro, promotore del grande movimento di "Libertà, Uguaglianza, Fratellanza", anche se, come sempre, gli uomini interpretano a proprio uso e consumo queste direttive, passando dalla esaltazione alla crocifissione.

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