hide random home http://www.videosoft.it/nonsoloufo/perego03.htm (Internet on a CD, 07/1998)

La potenza dell'uomo
nell'onnipotenza di Dio
al di là degli orizzonti terrestri

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Riportiamo le interessanti considerazioni di Cesare Montanari, a conclusione del libro del Console Alberto Perego "Gli extraterrestri sono tornati".

«Gran parte dell'umanità è ancora all'oscuro dei problemi e dei moti che si agitano dentro di noi per il raggiungimento di finalità terrestri e divine che l'uomo sviluppa nel dualismo alimentato da un dissidio benefico e che non si estingue fino a quando vivremo su questa terra educatrice, ove materia e spirito si contendono la vittoria per il rinnovamento del nostro essere di origine interplanetaria.

La meravigliosa macchina umana che Dio crea e ci dona nella libertà, quale gioiello di perfezione ancora sconosciuto nel suo complesso quadro che va oltre la conoscenza dello schema puramente organico, è in realtà il capolavoro dei capolavori. Basta rivolgere il nostro pensiero indagatore in un profondissimo esame introspettivo, per riconoscere quale creazione ci è stata affidata da Dio per un fine che va al di là dell'esistenza terrestre. Ma noi, il più delle volte, non ce ne rendiamo conto, sorvolando su quanto di più immaginifico è stato creato dal Centro Motore di tutti gli universi, dalla Sorgente Generatrice di ogni attività, per le Sue creature.

L'uomo che porta con sé la scintilla divina creata per tenersi in eterno collegamento con Dio, è nato per vivere nei vari mondi, nei vari cieli, durante il lungo, infinito peregrinare. Ma perché questo itinerario possa realizzarsi nel cammino che non ha mai sosta, l'uomo doveva essere ideato coi mezzi che realmente gli sono stati dati, visibili ed invisibili al nostro occhio fisico, dall'organismo in carne ed ossa a quello spirituale che lottano o collaborano strettamente legati in ogni movimento per raggiungere una più o meno perfetta armonia di funzioni vegetative, dinamiche e pensative.

L'uomo, questo sconosciuto, non si rende ancora conto di possedere col suo Io spirituale, la più perfetta macchina che si possa immaginare e di incalcolabile efficienza. Altro che gli ormai noti assalti alla Luna ed ai pianeti del nostro sistema solare, dei seppur potenti mezzi realizzati dalla scienza astronautica, attraverso i portentosi mezzi inventati e realizzati dagli esploratori degli spazi! L'uomo, con la sua anima di eterna durata, è il mezzo interplanetario per eccellenza, onde, in altre sfere, raggiungere distanze misurabili col metro dell'infinito.

Alla luce di queste considerazioni che aprono la mente a vasti orizzonti, viene da sé di dover riconoscere che la macchina umana, libera dai lacci mortali, è la più perfetta creazione che possa solcare i cieli, oltre che ad essere un magnifico apparecchio trasmittente e ricevente sì da poter essere in collegamento e contatto con tutti i punti dell'universo. Il vuoto che ci attornia, non ci dà, soltanto l'ossigeno per i nostri polmoni, ma è un immenso ed intricato campo d'onde elettromagnetiche che trasportano pensieri, sensazioni, desideri, armonie, profumi, colori, raggi solari, cosmici, vibrazioni, radiazioni d'ogni potenza ed energia di divina provenienza per tutto ciò che l'uomo ha bisogno nelle sue multiformi necessità e manifestazioni, dal giorno che emette il suo primo vagito a quello in cui esala il suo ultimo respiro.

Pochi, purtroppo, si rendono conto che eravamo dei giganti allorquando navigavamo nelle altissime sfere celesti e causa le successive precipitazioni, ci siamo ridotti, qui, su questa terra, su questa valle di lacrime, su questa Gaeta celeste, per immortale sentenza, a dei pigmei, come dei reprobi incatenati per la nostra dura e sudata riabilitazione davanti a Dio.

Dinanzi a capacità pensative che superano le barriere invisibili, ma reali, che avvolgono l'uomo, dinanzi a quelle superiori facoltà che esseri del cielo manifestano guidando i "dischi volanti" per compiti di strategia inaccessibile alla nostra mente, non c'è che da innalzare pensieri di gratitudine alle superne sfere, tentando di capire nella sua ancor più profonda, arcana legge, la magnifica correlazione che intercorre tra l'umano e il divino, tra il noto e l'ignoto, tra il finito e l'infinito, tra la vita terrestre e quella celeste ove la "potenza", in tutti i sensi, domina illimitata.

E l'uomo, questa inimitabile macchina dell'universo, con le sue latenti possibilità di essere in contatto con tutti i punti delle immensità sideree, provvisoriamente imprigionato nella materia che facilmente fa scivolare nelle false apparenze, non sente ogni tanto il prepotente bisogno di chiedersi quale mistero si racchiude nel proprio Io? Non si rende ancora conto di poter essere nelle vite future un audace e libero trasvolatore degli oceani celesti?

Perché non crederci? Perché non tentare di violare il mistero dominante? Perché rinunciare al superamento di noi stessi lasciando nell'oscurità di una debellabile ignoranza, tesori immensi che Dio ci ha trasferito con la Sua perfetta creazione? Se l'uomo rinuncia a conoscere sé stesso, al suo mistero, ai suoi segreti congegni che si agitano ininterrottamente nel suo complesso organismo, rinuncia alla vita stessa, alla vita che Io proietta oltre il mondo fisico, che gli permette di comprendere, anche se pallidamente, le grandi realtà del cielo che ci circondano, col loro dinamismo propulsore, coi suoi esseri interplanetari che, al servizio della Divina Intelligenza, operano dentro e fuori il nostro globo terraqueo e ci recano la lieta novella ricca d'insegnamenti per chi li sa intendere.

Tutto ciò mentre si realizzano i pericolosi prodigi della scienza atomica che potrebbero paurosamente portare l'uomo ad essere schiavo delle sue invenzioni, essendo ormai evidente che la spirale atomica sta gradualmente risucchiando i suoi stessi scopritori verso una china dalle terribili conseguenze.

Questo avviene irrimediabilmente mentre Dio dall'alto ci guarda, ci sente e col Suo manifesto dolore ci attende al varco, forse vedendo che l'empietà umana sta avviando l'infernale macchina che potrebbe distruggere tutto quanto è stato creato sul globo nei millenni trascorsi dall'uomo all'ombra delle titaniche lotte per la sopravvivenza della specie. Specie che, disorientata ed impaurita dal poderoso sviluppo dei mezzi distruttori, sente ora gravare su di sé, come spada di Damocle, quel comprensibile timore per l'avvenire della razza, come se il pilota della nave che conduce il gregge umano stia perdendo la bussola e senta il bisogno che dall'Alto giunga una nuova guida.

Non per nulla volteggiano indisturbati attorno al pianeta Terra i nostri "Fratelli Maggiori" ammettendo coloro che hanno in mano le sorti dei popoli. Questa è la grande "realtà" che sovrasta sulle vicende umane, è la "rivelazione" che dà ossigeno a coloro che si sentono stanchi di navigare in un mondo mentale ormai troppo ristretto. Essi dimostrano con un loro particolare linguaggio, la loro superiore prestanza che può saettare per ogni dove; che Una Intelligenza li guida e li comanda; che possono fare tutto quello che nessuna forza al mondo può uguagliare e che con sé portano un credo, una legge di fratellanza ed un volere che si proiettano oltre le vicende umane, essendo le loro, manifestamente cosmiche e universali.

E questo perché dappertutto c'è vita, al di qua ed al di là delle barriere terrestri. Tutto è concatenato nella lotta incessante tra il bene e il male, perché foriera di vitalità educatrici e di rinnovamento. Tutto è concatenato tra cielo e terra nell'impercettibile, ma reale colloquio tra esseri umani ed esseri interplanetari semincarnati o spirituali. Tutto l'Universo è in rotazione perenne, tutto è movimento creativo e di trasformazione, dalla più piccola particella atomica, al più vasto ed ininterrotto gioco stellare in perpetuo divenire e questo perché Dio, Creatore e Signore di ogni manifestazione vivente, con la Sua Onnipotenza ha desiderato che così fosse a beneficio delle Sue creature disseminate negli spazi, per quella legge d'amore che riempie dinamicamente le vie dei cieli e della terra, con mente, cuore, e spirito, come dice il Poeta:

"L'Amor che muove il sole e l'altre stelle".

Non c'è quindi altro che da concludere nella fiducia che Iddio ce la mandi buona, anche se nubi minacciose si addensano sempre più all'orizzonte, ma nutrendo nel cuore la segreta speranza che si avveri la profezia annunciante il ritorno in "gloria e potenza" del Figlio delI'Uomo per l'avvento del vero: Regno di Dio su questo tormentato pianeta.»

Cesare Montanari

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