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Il Genio

E-zine , di Ninni Radicini , sulla vita del Principe Antonio de Curtis e
sulle opere artistiche di Totò



Numero I - 15 Aprile 1997
Numero II - Maggio 1997
Numero III - Luglio 1997
Numero IV - Ottobre 1997
Numero V - Gennaio 1998





Dal 20/06/1997 il sito ha accolto visitatori






Sommario
  1. Toto e lo stemma
  2. La cecità di Totò. Episodio del quadro
  3. Il Principe e i cani
  4. Sui Titoli nobiliari del Principe Antonio de Curtis
  5. Solo il Totò migliore
  6. Sito Internet su Totò
  7. Totò in TV
  8. Analisi e Critica di un film : Il Comandante
  9. Valutazione sociologica di una scena
  10. Match : Totò vs Charlot
  11. Totò e il calcio
  12. Una poesia di Antonio de Curtis: 'A vita
  13. Novità editoriali su Totò
  14. Una Frase del Principe






Presentazione della E-zine

La mia decisione di creare questa E-zine, si fonda sulla idea di trattare in modo il più possibile completo, la vita cinematografica e gli aspetti "reali" di un grande personaggio del cinema, Totò, e di colui che lo ha creato e fatto conoscere al pubblico, Antonio de Curtis.
Il 1997 e il 1998, sono due date importanti.
Il 1997 è il trentesimo anno dalla morte di Antonio de Curtis.
Nel 1998 ricorrerà il centenario della nascita.
Morì il 15 Aprile del 1967.
Totò fu un personaggio popolarissimo, e lo diventò, non soltanto per la sua capacità di far sorridere gli spettatori dei suoi film, ma soprattutto perchè le sue battute e il suo personaggio, utilizzavano molto il contesto sociale da cui erano espressi.
Alcune delle battute più celebri di Totò, sono senza dubbio state create sulla base degli umori e del sentire delle persone di quel periodo.
E anche alla fine il Principe non si smenti '.
Il 1967 fu un anno importante per la società italiana.
Finiva l ' epoca della spensieratezza, simbolo degli anni 60, e iniziava un periodo buio che sarebbe durato fino alla fine degli anni 70.
Finiva, con il 1967, la voglia di sorridere.
O meglio, si chiudeva, un periodo di "semplicità delle cose".
Non era più il tempo di "
Totò Peppino e la Malafemmina ".
Totò, circa un anno prima, aveva recitato nel film "
Uccellacci e Uccellini " di Pasolini, e credo che se fosse vissuto negli anni 70, avrebbe potuto interpretare film, in cui la sua genialità si sarebbe potuta esprimere in film non immediatamente considerabili "commerciali".
Io parlo di genialità di Totò e non di comicità perché credo che la comicità sia solo una delle sue qualità.
Lui non era soltanto un comico.
Lo era quando doveva indirizzare la sue capacità in quel senso.
Ma Totò sapeva anche essere drammatico. Una drammaticità spaventosa, perché non "recitata", non artificile; sapeva di
fame.
Uno dei suoi film "
Siamo Uomini o Caporali " può essere indicativo per quello che ho prima scritto.
E' un film, che nelle rubriche cinematografiche dei giornali e delle televisioni, viene citato come "commedia".
Io non lo considero una commedia.
Totò, li', riesce a interpretare in modo realistico, un uomo che non riesce a inserirsi nella società.
Non perché non voglia, ma perché quanto tenta di entrarci viene buttato fuori.
Ed è solo.
Certo se chi indica come "commedia" questo film, ha visto solo la scena in cui Totò rotola dalle scale del set cinematografico, in cui si sta girando un film storico, allora, certo, è una "commedia".
Non il film : ma quella scena.
E' a Totò e al Principe Antonio de Curtis, che dedico questa E-zine.
Con le loro opere ci fanno sorridere e pensare.


Sommario


Totò e lo stemma

In una foto , che è stata pubblicata in un libro, edito da Le Mani, è ritratto Totò che porta sull ' occhiello della giacca il simbolo del partito fascista.
Ma è lo stesso autore del libro, Alberto Anile, a spiegare la questione.
La foto fu scattata nel 1943, durante il film "
Due Cuori fra le Belve ".
Totò era monarchico, ma non fascista, e mise quel distintivo, solo perché in tal modo avrebbe avuto la retrocopertina della rivista "
Film ".


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La cecità di Totò. Episodio del quadro

Antonio de Curtis soffrì di cecità.
La causa su soprattutto dovuta, alle luci molto intense che si usavano sui set cinematografici di allora.
Aveva dovuto operarsi, perché, ad certo punto aveva subito un distaccamento della retina.
Finita la operazione, passò a casa il periodo di convalescenza.
Antonio de Curtis era superstizioso.
Pensava che un suo conoscente "portasse sfortuna".
Aveva deciso, che visto il momento, non bisognava incontrarlo. Ma dopo l ' operazione chirurgica , tra le visite di amici, parenti, conoscenti, che ricevette a casa, vi fu anche quella "indesiderata".
Il principe con molto rammarico lo ricevette.
Durante quell ' incontro però non successe nulla, e sembrò che le sue idee su quella "iettatura" fossero infondate.
Antonio de Curtis, prima di ricevere quella visita aveva appena finito di appendere un quadro.
L ' "indesiderato" , prima di andarsene, si soffermò su quel quadro, facendo notare che sembrava storto.
Il principe non ci fece caso; stava pensando forse che le sue idee su quell ' uomo erano infondate.
Dopo avere salutato e chiuso la porta, si avvicinò a quel quadro per vedere se fosse davvero storto.
Ma mentre stava controllando, forse perché fissato male al muro, quel quadro cadde e lo colpì alla testa.
Questo colpo gli provocò un nuovo distaccamento della retina poco prima operata.
Dovette ricorre ad una nuova operazione alla retina !


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Il Principe e i cani

Antonio de Curtis fu un grande amico dei cani.
In alcuni film di Totò, i cani hanno un ruolo molto importante.
Nel film "
Lo Smemorato di Collegno " , nella scena finale Totò, che aveva cercato di vedersi attribuita da un Tribunale una identità che lui non ricordava, si allontana sulla strada con un cane.
Ad una donna che aveva cercato di farlo passare per suo marito, dice che forse solo quel cane sapeva quale fosse la sua vera identità.
Antonio de Curtis aveva anche aperto un canile che ospitava un centinaio di cani. In questo modo riuscì a salvarli, dal randagismo, dalla fame, e dagli accalappiacani.


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Sui Titoli nobiliari del Principe Antonio de Curtis

Antonio de Curtis aveva una serie impressionante di titolo nobiliari , ai quali lui tenne sempre molto.
Lui era il Principe Focas Flavio Angelo Ducas Comneno di Bisanzio de Curtis Gagliardi.
Questi cognomi sono quelli degli appartenenti alle maggiori casate che espressero Imperatori Bizantini.


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Solo il Totò migliore

Franca Faldini, in una intervista a TV7, una rubrica giornalistica di Rai1, ha detto che in TV passano sia i film migliori di Totò, sia quelli meno buoni, dove magari ci sono alcune scene esileranti, e però tutto il resto non lo è.
Per questo lei propone di creare una specie di antologia cinematografica di Totò.


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Sito Internet su Totò

Totò è anche su Internet.
All ' indirizzo http://www.geocities.com/Hollywood/Set/4519.
Il sito ideato ed è gestito da Corrado Giaquinto.
Vi si possono trovare notizie, curiosità, fotografie, e tutto quello che ognuno può pensare, a riguardo del grande Totò.
Aggiungete l ' indirizzo ai vostri preferiti , nel Bookmark !
E' nel tempo sempre più aggiornato.
Visitatelo spesso !


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Totò in TV



Giudizio al film


* Mediocre

** Sufficiente

*** Buono

**** Ottimo




14 Aprile

- Retequattro 7,00 .
Fifa e Arena. ( Commedia, B/N, Italia 1948). Regia di Mario Mattoli. Con Totò, Isa Barzizza, Mario Castellani **

Nota : Parodia di " Sangue e Arena ". Totò è un commesso di una farmacia che per la pubblicazione sbagliata di una fotografia in un giornale , viene scambiato per un criminale e fugge in Spagna. Rilevante , la scena in cui Totò affamato mangia un "panino" molto particolare.


- Retequattro 2,00. Totò di notte N.1 .( Comico, 90', B/N, Italia 1962). Regia di Mario Amendola. Con Totò, Macario **

Nota : Totò e Macario sono musicisti alla ricerca di un contratto. Fu talmente tanto il materiale girato per questo film, che quello scartato, venne usato per costruire un altro film, uscito l ' anno dopo : " Totò Sexy "




15 Aprile

- Retequattro 15,35.
Totò Peppino e ....la Dolce Vita. ( Comico ,95',B/N, Italia 1961, ). Regia di Sergio Corbucci. Con Totò, Peppino De Filippo ***

Nota : Sulla scia de " La Dolce Vita " di Fellini. Scene memorabili, come tutte quelle dove vi sono Totò e Peppino. Da non perdere due scene. La prima, in cui i due sono seduti al tavolo di un bar e cercano di entrare in confidenza con due ragazze straniere. La seconda verso la fine del film, con Totò e Peppino alle prese con una seduta spiritica.


- Retequattro 23,30. Tototruffa '62. ( Comico, 98' ,B/N, Italia 61). Regia di Camillo Mastrocinque. Con Totò, Nino Taranto, Ernesto Calindri, Lia Zoppelli, Oreste Lionello **

Nota : Totò e Nino Taranto, sono due trasformisti protagonisti una serie di truffe, il cui " ricavato ", serve a Totò per pagare le spese per fare studiare la figlia ( ribelle ) in collegio. Celebre la scena, in cui riescono a vendere la fontana di Trevi ad un turista italo-americano. Altra scena, esilarante, quella in cui Totò e Nino Taranto cercano di allontanare il loro affittuario, che cerca di farsi pagare gli arretrati. Un punto negativo
( che ricorre in vari film con Totò) è la presenze di scene che spezzano la comicità vulcanica dei due grandi comici.


- Retequattro 2,00. Due Cuori tra le Belve. ( Comico, 82', B/N, Italia 1943 ). Regia di Giorgio Simonelli. Con Totò, Arturo Bragaglia, Vera Carmi *

Nota : Totò partecipa ad una spedizione in Africa alla ricerca di un animale leggendario. Il film è tratto da una novella di Goffredo D ' Andrea, e fu poi rieditato con il titolo
"
Totò nella Fossa dei Leoni ".
Totò era ancora gli inizi della carriera cinematografica. Il ritmo del film non è paragonabile a quello, ad esempio, dei suoi film della fine degli anni 50.




16 Aprile

- Retequattro 1,00.
Totò Sexy. ( Comico, 90', B/N, Italia 1963). Regia di Mario Amendola. Con Totò, Macario, Gianni Agus *

Nota : Questo film è stato costruito con tutte le scene non utilizzate nel film " Totò di Notte N.1 " dell ' anno precedente. Stessi protagonisti stessa ambientazione. Si possono vedere uno di seguito all ' altro come un film unico. Durante le riprese dei film con Totò, soprattutto quando vi erano altri attori celebri, come Peppino, o in questo caso Macario, ogni sketch, durava molto di più del tempo previsto.
Ad esempio un dialogo che contrapponeva Totò a Peppino, previsto della durata di 3 minuti, data la bravura dei due nel costruire battute, durava il doppio o il triplo.
Il materiale eccedente, era però della stessa qualità di quello scelto, tanto, come testimonia questo film, da potere riuscire a costruire un altro film !




17 Aprile


- Retequattro ore 1,10.
Il Ratto delle Sabine. ( Commedia,73', B/N, Italia 1945). Regia di Mario Bonnard. Con Totò , Carlo Campanini *

Nota : Fu il primo film di Totò del dopoguerra. Tutto ruota attorno ad una compagnia teatrale in crisi che decide di mettere in scena l ' opera in versi di un maestro di scuola. Questo film appartiene ad un insieme, con cui Totò definisce il suo personaggio.


- TMC "Cinema - Cinema Speciale Totò" ore 22,50




18 Aprile


- Retequattro 1,20. Uccellacci e Uccellini. ( Fantastico ,85', B/N, Italia 1966). Regia di Pier Paolo Pasolini. Con Totò , Ninetto Davoli ****

Nota : La fine delle ideologie. Totò e suo figlio Ninetto attraversano la periferia di una metropoli, incontrano un corvo ( l ' ideologia ), che li segue , spiega e discute. La loro storia si incrocia con quella di due Francescani, sempre Totò e Ninetto, che devono cercare di far dialogare i falchi e i passeri. E' il film che apriva nuove prospettive cinematografiche per Totò.




[ La programmazione dei film e delle trasmissioni televisive può subire modifiche. Gli orari dei film sono naturalmente suscettibili di variazioni. ]

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Analisi e critica di un film : Il Comandante

Questo film è del 1964.
Diretto da
Paolo Heusch. E' un film in cui Totò interpreta la parte di un Generale dell ' Esercito, che una volta in pensione cerca in tutti i modi di continuare ad avere un ruolo nella società.
In questo film non c ' è molto da ridere.
Totò aveva iniziato ad interpretare film " seri ", che confermavano le sue incredibili capacità interpretative. Il tema del film è abbastanza forte, e Totò riesce a dare una interpretazione perfetta di un uomo, che aveva per tutta la vita comandato e gestito la vita degli altri , e appena in pensione, capisce che rischia di diventare soltanto uno spettatore della vita altrui.
Da un giorno all ' altro, perde ogni potere e autorità.
ne sono simbolo due scene.
All ' inizio del film, Totò passa nel mezzo della strada. Un automezzo sta pulendo la strada spruzzando acqua. Al passaggio di Totò , in divisa da colonnello, il getto d ' acqua viene fermato, e riprende, dopo il suo passaggio.
Poco tempo dopo, Totò , questa volta in abiti borghesi, si ritrova ad attraversare la stessa strada, dove c ' è lo stesso automezzo che sta pulendo.
Questa volta il getto d' acqua non viene fermato e Totò si ritrova completamente bagnato.
Il generale, crede di potere continuare ad vere un ruolo sociale. Vuole scrivere un memoriale sulla sulla seconda guerra mondiale.
Ma la moglie non sembra tanto convinta della riuscita di questo progetto.
Ma Totò non demorde. Lui deve trovare qualcosa da fare.
Troverà un posto alle dipendenze di di due tipi abbastanza sospetti. Ne diventerà il garante.
Solo che questa occupazione è pagata dalla stessa moglie.
Dopo che gli imbrogli dei due tipi, terminano davanti alla legge, con lo stesso generale coinvolto, la conclusione sarà molto amara.
Totò è in un giardino pubblico. Ha riposto i suoi propositi di trovare un ruolo in una società che sembra non avere più bisogno di lui.
Con una espressione da bambino, gioca a fare muovere in un laghetto , una nave giocattolo telecomandata.


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Valutazione sociologica di una scena da: "Totò Peppino e la Malafemmina"

In questo spazio cercherò di valutare una delle tantissime situazioni comiche con Totò, in confronto con la società del tempo.
La scena che vorrei considerare è tratta dal film "
Totò Peppino e la Malafemmina ", quando Totò e Peppino De Filippo , si trovano a Milano, e camminano in Piazza Duomo alla ricerca dell' attrice che stava con il loro nipote, interpretato da Teddy Reno.
Notano un vigile, si avvicinano e lo scrutano.
Vorrebbero domandare a lui. Ma hanno qualche dubbio. Totò, che si considera più istruito di Peppino, dice che ( quel vigile ) è un ufficiale austriaco !
Ma subito tranquillizza Peppino, dicendogli che sono alleati !
Siamo, all ' epoca, nel 1958, ma per Totò si è ancora alla prima guerra mondiale ! Ma a questo punto c' è il problema della lingua.
Totò, subito prende in mano la situazione.
Parlerà lui con l ' "ufficiale austriaco" (!).
Parlerà in tedesco !
Peppino lo osserva dubbioso, ma Totò non perde tempo e dice che lui parla tedesco perchè ha avuto un amico prigioniero in Germania !!
Totò in questa battuta , per me, è semplicemente stratosferico.
Totò scavalca tutte le consiedarizioni scientifiche e tecnologiche.
Ipotizza i trasferimento di conoscenza sulla base della confidenzialità tra persone.
Altro che
Johnny Mnemonic !
Il vigile, naturalmente, non riesce a capire nulla di quello che gli viene detto da Totò.
Allora dice che se vogliono farsi capire devono parlare in Italiano.
Totò ha un sussulto di gioia e meraviglia, e rivolgendosi a Peppino dice
"
Parla italiano !! ".
Il vigile sorpreso dalla sorpresa di Totò e Peppino gli domanda dove credevano di stare.
Stanno in Italia, gli ribadisce il vigile.
E Totò risponde "
Appunto ".
Questa parola può sembrare banale ma credo che non lo sia.
"Appunto", detto da Totò , non smentisce la sua idea che in quel luogo si parlasse tedesco.
Testimonia invece proprio la meraviglia di constatare che, in un luogo in cui pensa che si parli tedesco, qualcuno parli in Italiano !
Totò e Peppino erano convinti di stare in una città ,si' italiana, ma in "qualche modo" straniera.
Totò e Peppino erano , diciamo così, "
Italiani di lingua Italiana ",
Il vigile, insieme agli altri abitanti della città di Milano erano per loro, "
Italiani di lingua Tedesca " !
Il film è del '58, in Italia, era in periodo della emigrazione di massa dal Sud verso il Nord.
Una parte consistente della gente del Sud che arriva nelle città del Nord, aveva più o meno la sensazione di essere in un altro paese.
Il loro primo problema era la lingua.
Al Sud si parlava molto nel dialetto locale, ancora in quel periodo. Si parlava naturalmente anche Italiano.
Oggi già da ragazzini si viaggia da un continente all ' altro, la conoscenze delle altre culture, delle altre lingue, è un momento naturale e normale.
Nel 1958, ma anche per qualche anno successivo, il solo spostarsi da una città all ' altra nello stesso stato era un evento.
Per fare un paragone, credo che l ' italiano degli anni 50 che si spostava da una città del Sud a una del nord, aveva una "reazione" simile a quella che può avere oggi un Italiano che va in uno stato Baltico !
Non si dimentichi l ' arrivo di Totò, Peppino e la loro sorella alla stazione di Milano.
Vestiti con cappotti pesanti e colbacco. Nonostante sentissero, come evidente, caldo, Totò, con una fiducia incrollabile nelle sue idee , diceva che era impossibile a Milano ci fosse caldo.


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Match : Totò vs Charlot

E' frequente che vengano fatti paragoni tra i grandi attori comici della cinematografia mondiale.
Totò, Buster Keaton, Charlie Chaplin, Stanlio & Ollio, si possono considerare in più grandi attori comici di questo secolo.
Ma erano attori molto differenti tra loro. Inizio a fare, sul modello di un match , un confronto tra Totò e gli altri: inizio con Charlie Chaplin.
Sono stati due personaggi simbolo.
Soprattutto per la loro comune bravura mimica.
Totò proveniva dall ' avanspettacolo, e aveva iniziato costruendo il suo personaggio soprattutto sulle capacità mimiche. La sua comicità si fondava sui movimenti del corpo. Non so se Totò avesse studiato la biomeccanica, ma di sicuro fu un attore che riusci ad applicarla in modo perfetto.
Riusciva a disarticolare ogni parte del suo corpo, frantumando ogni " normalità " nel movimento degli arti.
Pur rimanendo sui palcoscenici dell ' avanspettacolo utilizzava al meglio l ' unica possibilità comunicativa applicabile al cinema muto.
Chaplin, in quegli anni diventava celebre con il personaggio di
Charlot.
Era anche esso una maschera che riusciva a scatenare la risata dello spettatore, unicamente sfruttando i movimenti del corpo.
Con una aggiunta: la caratteristica rapidità nei film muti dell ' epoca.
Charlot aveva anche bisogno di uno spazio , e di attori "gregari", che subissero le sue intemperanze.
E' già qui una differenza con Totò , il quale riusciva per suscitare la risata nel pubblico, non aveva bisogno come Charlot, di fare una capriola per aggirare i cattivi di turno nei suoi film, e poi scendere a tutta veliocità da una montagna.
Ma appena il cinema muto fu sostituito dal sonoro, lì si notarono subito le qualità dei due.
Totò infatti integrò la sua genialità nel movimento del corpo, con la capacità di produrre batture a ritmo continuo , in qualunque circostanza, e di fronte a chiunque.
Chaplin, invece, dovette trovare una nuova via. Charlot, con il sonoro, terminava la sua vita.
Certo si sarebbe potuto pensare di "dargli la parola". Ma era una operazione con molti punti interrogativi, data la natura , escluisivamente mimica del personaggio. Quindi Charlot, decise, di fare altro.
Anzi , non aveva tante altre possibilità. Per cui rimosse la figura di Charlot, e punto sulle sue capacità tecniche, che continuarono a renderlo celebre.
Totò credo sia più completo, da punto di vista cinematografico, perchè riusciva a ottenere ottimi risultati in qualunque contesto narrativo.
Esiste il Totò, dell ' avanspettacolo, il Totò di "
Totò Peppino e la Malafemmina ", il Totò di " Dov'è la Libertà ? " il Totò di " La Terra Vista dalla Luna ", il Totò de " La Mandragola ".
E non c' è una discontinuità tra loro.


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Totò e il calcio

Nel film "
Gambe d ' oro " Totò è il presidente di una squadra di calcio del Sud , che gioca in un campionato minore.
Alcuni giocatori, sono richiesti da una grande squadra del Nord.
Fino ad allora una grande amicizia aveva unito tutti i calciatori della squadra, ma quella possibilità data ad alcuni di loro, sembra incrinare una solidarietà che sembrava indistruttibile.
E' un film, che descrive un calcio, inteso in un modo molto differente rispetto a oggi. Nessun contratto stratosferico, nessuna pubblicità sopra qualunque cosa.
Il calcio come sport che non annullava la realtà sociale in cui vivevano i suoi protagonisti.
Totò è bravissimo in questo film ad interpretare un Presidente mecenate.
E' lontano della figura attuale di molti presidenti che trattano con gli sponsor dei calciatori.
Accanto a lui un ottima interpretazione di
Memmo Carotenuto.
nella parte dell ' allenatore, che cerca di tenere in piedi la squadra.
E' il protagonista della bella scena finale.


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Una poesia di Antonio de Curtis

'A vita



'A vita è bella, sì ,è stato un dono,
un dono che ti ha fatto la natura.
Ma quanno pò sta vita è 'na sciagura,
vuie mm' 'o chiammate dono chisto ccà ?

E nun parlo pe' me ca, stuorto o muorto,
riesco a mm'abbusca' 'na mille lire.
Tengo 'a salute e, non faccio per dire,
songo uno 'e chille ca se fire 'e fa'.

Ma quante n' aggio visto 'e disgraziate :
cecate, ciunche,scieme, sordomute.
Gente ca nun ha visto e maie avuto
'nu poco 'e bbene 'a chesta umanità.

Guerre, miseria, famma, malatie,
crestiane addeventate pelle e ossa,
e tanta gioventù c' 'o culo 'a fossa.
Chisto nun è 'nu dono, e' 'nfamità.




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Novità Editoriali su Totò


-
Il Cinema di Totò (1930-1945) di Alberto Anile ( edito da Le Mani ). Gli esordi cinematografici di Totò.

-
Roma Hollywood Roma , di Franca Faldini ( edito da Baldini &Castoldi ) Franca Faldini compagna di Antonio De Curtis per 15 anni, descrive l ' uomo e l ' artista.

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Una Frase del Principe

Una frase simbolo della grande umiltà di Antonio de Curtis rilasciata durante una intervista :




" Sono ormai nella età in cui si tirano le somme e non ho
fatto niente : sarei potuto diventare un grande attore e invece, di cento e più film che ho girato, ve ne sono degni non più di cinque.
Ma anche se fossi diventato un grande attore cosa sarebbe cambiato ?
Un falegname vale certo più di noi: almeno il tavolo che fabbrica resta nel tempo, dopo di lui."




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[ Ringrazio tutti coloro che hanno letto questa E-zine.
Spero che vi abbiano trovato qualcosa di interessante. Sarò lieto di ricevere i commenti dei lettori, e di rispondere a loro eventuali domande.
Data la rapidità, con cui è nata questa E-zine, chiedo scusa ai lettori per ogni possibile errore ( spero solo di ortografia ) presente nel testo.
Questa E-zine è gratuita. ]


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Questa pagina è stata ideata e realizzata da Ninni Radicini ( 15 Aprile 1997 )
Aggiornamento pagina 14 Febbraio 1998.