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TRAVERSATA: GODRANO - GORGO DEL DRAGO - CASA VIGNAZZA - GALLERIA EX LINEA
FERRATA - GODRANO. Quota di partenza 698 m. s.l.m. - Quota max 860 m. s.l.m. - Quota di arrivo 690 m. s.l.m. Lunghezza Km 8. Tempo di percorrenza h. 5. Itinerario non segnato. Infrastrutture presenti: Azienda agro turistica "Gorgo del Drago". Partenza: Godrano. Partendo da Godrano ci si porta verso l'Azienda agro turistica Gorgo del Drago da dove, lungo la stradella in terra battuta, si va versi i gorghi. Qui una volta tutto era privo di vegetazione arborea perchè i terreni, di proprietà di alcuni nobili, venivano coltivati a frumento. In seguito accorpati alla proprietà demaniale furono rimboschiti con pini domestici e qualche latifoglia. Ben presto si raggiunge Gorgo del Drago. Ormai si ammirano solo le vestigia di quello che un tempo era il complesso durante la permanenza del Re Borbone. Lo stagno era utilizzato dal re come luogo per trascorrere il tempo libero pescando. Lui stesso allevava i pesci in piccole vasche adiacenti lo stagno che poi veniva ripopolato. L'antica bellezza di questo sito è oggi documentata solamente dalle foto. La vegetazione circostante ci fa capire come magnifico doveva essere un tempo l'ambiente dello stagno, quando era normalmente alimentato. Pioppi, olmi salici, lite, canne di palude, felci, avvolgevano le ripe creando l'habitat ideale per molti animali acquatici. Tra la numerosa fauna che popolava lo stagno vi era un anfibio particolare con il ventre giallo, chiamato "Ululone". Lasciato il Gorgo ci si avvia lungo la stradella a piano terra tra le piante, dove stenta a prendere posto la vegetazione climax. Solo qualche cespuglio e qualche frassino sono riusciti ad inserirsi dove il vento ha estirpato un pino. Il sentiero sbuca in una strada forestale e proprio in questo bivio vi è una casetta. Da questo punto si può scendere verso valle in direzione sudovest (sempre verso la Busambra). Il terreno anche qui veniva utilizzato a seminativo. Poi, sistemato a gradoni e rimboschito con pini domestici e frassini. Spesso si sente il tipico verso del picchio rosso maggiore che si adopera ad aprire le pigne e a scavare buchi nei tronchi. Si sbuca così nella ex-linea ferrata. Una breve visita alla galleria (a destra) che è utilizzata a fungaia: si coltiva il fungo di pioppo (pleurotus ostreatus). Andando indietro e seguendo sempre la linea ferrata si ritorna a Godrano. |