hide random home http://www.millecose.it/altofonte/pala.htm (Internet on a CD, 07/1998)

Altofonte
I Palazzi





Palazzo di caccia di Ruggero II

Edificato da Ruggero II nella prima metà del XII secolo, faceva parte del "parco nuovo" normanno. Romualdo Salernitano, cronista dell'epoca, accenna alla creazione di questo parco, ricco di alberi e di animali selvatici, aggiungendo che lo stesso Ruggero vi fece costruire un Palazzo dove dimorare durante i calori estivi. Esso fu utilizzato successivamente anche dai reali svevi ed aragonesi. Nacque in questo palazzo, nel 1305, Federico II e da Eleonora, figlia d'Angiò, Pietro II d'Aragona. Nel 1307 Federico II d'Aragona donò il palazzo ai monaci Cistercensi che la adattarono ad Abazia, dandole il nome di Santa Maria di Alto Fonte, vista la ricchezza d'acqua del luogo.
In conseguenza di ciò il Palazzo di caccia normanno fu profondamente trasformato, soprattutto nel periodo in cui l'Abazia fu retta in Commenda, tra il XVI e il XVIII secolo, ad opera del Rev. Don Paolo Potenzano, dell'Abate Scipione Rebiba (1568) ed infine durante la ricostruzione ed ampliamento della chiesa di Santa Maria voluta dal Cardinale Scipione Borghese (1633), abate - commendatario di Parco. Nel 1764 l'Abazia fu soppressa e Ferdinando III di Borbone la aggregò nel 1799 alla Commenda detta Magione di Palermo. Attualmente rimangono resti del portico con tarsie geometriche in pietra lavica, la cappella di palazzo (intitolata a San Michele Arcangelo), diversi ambienti voltati a crociera al piano terra e la scala che dava accesso al primo piano dove è ancora visibile il soglio reale che si affaccia all'interno della navata della cappella palatina. Altri ambienti e strutture appartengono al periodo dell'Abazia e tra questi l'Oratorio della Congregazione delle "5 piaghe di Gesù Cristo e dei 7 dolori della Vergine" (fondata nel 1653).

Palazzo Vernaci

In origine Villa settecentesca appartenuta alla Principessa Giuseppa Moncada di Villafranca. Successivamente, attorno alla metà dell'ottocento, passa alla famiglia Vernaci ed assuma l'attuale aspetto architettonico. Durante la spedizione dei Mille, nel maggio 1860, ospitò Giuseppe Garibaldi. All'interno sono presenti sale affrescate molto interessanti.

Palazzo Barlotta

Edificio la cui datazione probabile del XVIII secolo ci è testimoniata dai resti di decorazioni presenti sulla facciata prospettante la via Garibaldi.

Palazzetto Bonomolo

Appartiene alla struttura di un baglio, d'origine settecentesca (già citato nei rilievi del 1811), posto nei pressi dei mulini "di mezzo" e "di sotto". Attualmente la parte bassa è ancora destinata ad attività di trasformazione agricola.

Palazzo D'Antoni

Edificio già esistente agli inizi dell'800 (citato nei rilievi del 1811), appartenente all'omonima famiglia. Posteriormente, in un giardino posto lungo il canale che portava le acque della Fontana Grande verso le campagne, è visibile un'interessante fontana parietale.

Palazzetto Lo Nigro

Interessante esempio di architettura ottocentesca, risolve, con la sua soluzione d'angolo, il rapporto tra l'impianto settecentesco del centro abitato (via Garibaldi e traverse) e il primo nucleo, attraverso lo spazio urbano della piazza.




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