7 GIUGNO 1996 : Diciotto persone sono state arrestate nell'ambito di un'operazione condotta dalla polizia di Trapani, dai carabinieri e dalla Dia, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. L'inchiesta č relativa alle nuove famiglie mafiose di Alcamo e Castellammare del Golfo. Tra gli arrestati anche il presunto capo della "famiglia" di Alcamo Antonino Melodia. Un avviso di garanzia per favoreggiamento č stato notificato al maresciallo della Guardia di Finanza, Vincenzo Di Carlo, trasferito due mesi fa da Alcamo a Palermo. Secondo la Direzione distrettuale antimafia, il sottufficiale avrebbe cercato di depistare le indagini dei carabinieri su un attentato incendiario che mesi addietro distrusse la sua abitazione estiva ad Alcamo Marina. Di Carlo avrebbe impedito alla moglie di firmare il verbale con le dichiarazioni da lei rese su una telefonata minatoria che la donna avrebbe ricevuto dopo l'attentato. Secondo la Dda, Di Carlo avrebbe favorito ambienti mafiosi alcamesi e sarebbe stato costretto a muovere contestazioni a un presunto boss solo dopo aver ricevuto in proposito ordini superiori. Quando subė l'intimidazione, il maresciallo Di Carlo si sarebbe rivolto al presunto reggente della cosca, il medico Antonino Melodia. A fare da tramite, sempre secondo la Dda, sarebbe stato un costruttore edile, Michele di Simone. "Il territorio di Alcamo - ha detto il colonnello Aldo Visone, comandante provinciale di Trapani dei carabinieri - č una roccaforte di Cosa Nostra. Tra Alcamo e Castellammare del Golfo hanno trovato rifugio, e forse lo trovano ancora, i pių importanti latitanti della mafia siciliana: da Mariano Asaro a Michele Mercadante". |