hide random home http://www.asa89.it/music/pinkfloyd/pianeta/12-a.htm (Internet on a CD, 07/1998)


WELCOME TO JURASSIC ROCK


Nel numero 11 di “Pianeta Rosa” ho parlato piuttosto brevemente, per ragioni di spazio, del recente concerto che i Pink Floyd hanno tenuto al Cowdray Castle il 18 settembre scorso, prima esibizione pubblica (si fa per dire, dato che i biglietti costavano intorno alle 200.000) del gruppo dopo il famoso concerto di Knebworth del 30 giugno ‘90. Un evento a scopo benefico i cui proventi sono stati devoluti alla ristrutturazione del King Edward VII Hospital di Midhurst, una località nel Sussex, ad un’ora di macchina da Londra. allo show, denominato “The Cowdray Ruins Concert”, in quanto si è svolto vicino al Cowdray Castle, distrutto nel 1793, hanno assistito solo un migliaio di persone, appartenenti per lo più alla medio-alta borghesia inglese, tutti con l’obbligo di indossare un rigoroso abito da sera. Oltre ai Pink Floyd, hanno preso parte allo show i Genesis, Eric Clapton, John Deacon e Roger Taylor dei Queen. Sono stati proprio il batterista ed il bassista del gruppo del compianto Freddie Mercury ad aprire lo spettacolo proponendo una serie di classici del repertorio dei Queen, accompagnati alla batteria da Gary Wallis, in quanto Roger Taylor si cimentava, piuttosto bene del resto, al canto. Essi hanno presentato “A Kind Of Magic”, “These Are The Days Of Our Lives”, “Another One Bites The Dust”, (con Paul Young nel ruolo di cantante), “Welcome To Jurassic Park” (un divertentissimo brano proposto per l’occasione in omaggio a tutti i complessi di “dinosauri del rock” presenti alla serata), “I Want To Break Free”, “We Will Rock You” e “Radio Ga Ga”. E’ stata poi la volta dei Genesis a salire sul palco. Phil Collins, Mike Rutheford e Tony Banks sono stati accompagnati da Tim Renwick, al basso, e da Roger Taylor e Gary Wallis alle due batterie. Il palco ridotto e l’assenza delle grandi scenografie che sono soliti utilizzare durante i loro show, ha molto nuociuto alla loro esibizione che si è rivelata abbastanza deludente. Introdotti da Mike Rutheford sono, quindi, saliti sul palco David Gilmour, Nick Mason e Rick Wright, a cui si sono aggiunti lo stesso Rutheford al basso, Renwick alla chitarra solista e l’infaticabile Wallis alla batteria. Dopo una serie di accordi improvvisati da Gilmour, i Pink Floyd hanno intonato “Run Like Hell”; una buona versione, molto applaudita, resa ancora più interessante dalla presenza di Paul Young che duettava con Gilmour. Eccellenti anche le esecuzioni dei pezzi seguenti, “Wish You Were Here”, e “Comfortably Numb”. E’ stata, poi, la volta di Eric Clapton a presentare il suo breve show prima del magnifico finale, quando la “Ruin Band”, così chiamata per l’occasione (e formata da Gilmour, Renwick, Clapton, Paul Young e Roger Taylor), ha interpretato alcuni tra i più noti classici del rock’n’roll: “Ain’t No Peculiar”, “Gimme Some Lovin’” e “Witness.