hide random home http://www.asa89.it/music/pinkfloyd/pianeta/10-c.htm (Internet on a CD, 07/1998)


ART COVER:WISH YOU WERE HERE


Vi siete mai chiesti chi sono e cosa rappresentano i due uomini raffigurati sulla copertina di Wish You Were Here e cosa essa simboleggia? Partiamo da quest’ultimo quesito che ci viene illustrato da Storm Thorgerson, dello studio Hipgnosis, creatore di tale copertina. “Dopo il successo di The Dark Side Of The Moon fu molto difficile sapere ciò che ci sarebbe stato da fare in seguito. Avevamo suggerito sette diverse bozze per la copertina di The Dark Side. Nel caso di Wish You Were Here ne proponemmo una sola, ma era molto complicata. Il motivo di base proveniva da Shine On You Crazy Diamond, specialmente dagli indimenticabili accordi chitarristici di Dave e dai testi di Roger. Questo motivo era il senso di assenza, di non essere presente in un rapporto di conversazione. Questa assenza si riferiva anche a Syd Barrett, in vari modi, ed alle stesse difficoltà della band nell’essere presente al momento di fare musica, o nell’essere membro del gruppo. Tutte le illustrazioni si riferiscono all’assenza, in una forma o l’altra. L’uomo che brucia è assente metaforicamente: troppo intimorito per essere presente, per timore di essere bruciato. L’uomo che si tuffa è assente fisicamente, perché manca la sua forma, o piuttosto lo schizzo dell’acqua. La “stretta di mano” sull’adesivo è un vuoto gesto quanto un genuino saluto. Il titolo Wish You Were Here, quindi, diventa rilevante e dal titolo proviene l’idea della cartolina postale inclusa nella confezione originale del disco. Poteva il design essere una cosa per i negozi ed un’altra per gli acquirenti? Una volta che tu avevi comprato il disco, non aveva senso essere soggetto allo stesso criterio di design e pubblicitario come se tu fossi un negozio. A casa non c’era bisogno di prestare attenzione o essere enormemente stimolati. Così la copertina venne avvolta in un involucro di plastica nera, in modo che non si potesse vedere il design della copertina. Dal momento che il motivo dell’album era l’assenza, allora il design in se stesso era assente, cioè non visibile. L’idea era che quando tu arrivavi a casa, si presumeva avresti tolto l’involucro di plastica nera, come se stessi aprendo un pacco regalo e, quindi, l’avresti gettato via. La realizzazione della copertina fu abbastanza drammatica. L’uomo che si tuffava nel lago, il Lago Mono in California, era un esperto di yoga che tenne il respiro per un lungo periodo in modo che le piccole onde causate dal suo tuffo si sarebbero ridotte. Lo dovette fare circa 60 volte, ma quella è arte, non è vero? Noi tentammo di dire la stessa cosa all’uomo cui appiccammo fuoco, ma lui non pensava che fosse molto divertente. Nonostante indossasse una tuta ed anche una parrucca d’amianto, quando gli demmo fuoco egli stava fronteggiando la parte sbagliata riguardo al vento. Il vento raggiunse le fiamme e le spinse verso il suo viso e gli bruciarono severamente i baffi. Noi dovevamo, infatti, fare in modo che lui si girasse dall’altra parte e stringesse le mani con la sua mano sinistra e, quindi, capovolgere la foto nella stampa finale, cosa che donava una qualità leggermente strana...”. I protagonisti di questa avventurosa (per il modo in cui è stata realizzata) copertina sono stati due attori americani: Danny Rogers e Ronnie Rondell. Fu quest’ultimo ad avere l’ingrato compito di essere bruciato. Attualmente 56enne, egli ricorda l’episodio: “lavorare con il fuoco era una delle mie specialità. Sotto il mio abito avevo una tuta protettiva ed indossavo una parrucca per proteggermi i capelli. Prendemmo una soluzione di gomma ed accendemmo. C’era del vento quel giorno che spinse il fuoco sul mio viso e mi bruciò i baffi; in tal modo, il fuoco dovette essere spento ed il tentativo ripetuto. Una volta che cominciò ad essere appiccato il fuoco, ci vollero tre tentativi per ottenere ciò che essi volevano...”. In seguito Ronnie Rondell ha lavorato con la Aaron Spelling Productions (la compagnia cinematografica che distribuiva vari “serial” famosi quali “Dynasty” e le “Charlie’s Angels”) come supervisore e coordinatore delle varie azioni movimentate: per oltre 17 anni si è specializzato negli incidenti automobilistici, nelle esplosioni, nei combattimenti e nelle azioni subacquee. Centinaia di film e sceneggiati televisivi hanno visto la sua presenza, tra i quali bisogna segnalare il suo ruolo nella maggior parte delle scene d’azione dei film di Scwarzenegger, tra cui il celebre “Terminator”. Anche il suo collega, Danny Rogers, colui che gli stringe la mano sulla copertina dell’album, può vantare una discreta fama nell’ambito del circuito televisivo americano, avendo preso parte a vari sceneggiati televisivi piuttosto noti quali “CHIPS”, ”Starsky & Hutch” e “Vigilante Force”.